Torna a crescere la produzione industriale italiana, che nel mese di settembre segna un rialzo dell’1,5% annuale e del 2,8% mensile (indice destagionalizzato). Sono i dati pubblicati oggi dall’ISTAT, che notano grossi incrementi tendenziali per fabbricazione di computer e prodotti elettronici (+12,3%), industrie alimentari, bevande e tabacco (+9,2%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,8%). Male, invece, abbigliamento, tessile, pelli e accessori (-4,4%), industria del legno, carta e stampa (-4,1%) e fabbricazione di prodotti chimici (-4%).
Ripresa, malgrado i dazi USA
La produzione industriale italiana su base annua era stata in calo dopo il gennaio del 2023 e fino al marzo di quest’anno. Nel semestre tra aprile e settembre, invece, è stata in rialzo per tre volte e in calo altrettanto. Pur tra molte incertezze, quindi, sembra che la fase più acuta della crisi sia alle spalle. Paradossale che la risalita stia avvenendo proprio da quando l’amministrazione Trump ha annunciato maxi-aumenti dei dazi sulle importazioni di merci dal resto del mondo.
Stando ai primi segnali, tuttavia, le esportazioni italiane negli Stati Uniti non ne avrebbero ancora sofferto. E forse è anche questo dato ad avere contribuito al quadro più roseo per la produzione industriale negli ultimi mesi. Attenzione, però, a perdere di vista la tendenza di lungo periodo. Dal mese di settembre del 2008, quando esplose la crisi finanziaria mondiale con il crac di Lehman Brothers, l’indice in Italia ha segnato una contrazione del 20,3%.
Produzione industriale dal 2008 persa per sempre
In tutti questi anni, salvo la caduta in pandemia, la capacità produttiva delle imprese è rimasta sostanzialmente invariata attorno al 75%.
Questo ci segnala che quel -20% di produzione industriale patito dal 2008 sia diventato un dato strutturale. In pratica, molte imprese hanno chiuso e quelle che sono rimaste sul mercato hanno ridotto la loro capacità produttiva massima. Non basterebbe un aumento dei consumi interni e delle esportazioni per tornare ai livelli pre-Lehman, a meno di incrementare l’utilizzo degli impianti attuali fin quasi al massimo del potenziale. In conclusione, senza investimenti fissi lordi aggiuntivi non vedremo risalire i livelli produttivi.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

