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Oggi: 05 Dic, 2025

Recensioni online solo con lo scontrino prova: dal 2026 stretta su Tripadvisor e servizi simili

Dal 2026 stretta sulle recensioni online: vanno pubblicate subito, durano due anni e serve lo scontrino fiscale o la fattura come prova. Tutela o censura?
1 mese fa
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Recensioni online anche anonime
Recensioni online anche anonime © Licenza Creative Commons

Ormai prima di scegliere qualsiasi cosa, che sia un hotel o un ristorante ma perfino servizi medici etc, ci affidiamo alle recensioni online. E chi ci assicura che siano vere? Nessuno, questa è la verità.

Da tempo chi sta dall’altra parte, ovvero ristoratori, albergatori e tutte le altre categorie che ricevono (e a volte subiscono) le recensioni online, puntano il dito contro questo rischio.

Recensioni online solo con lo scontrino prova: dal 2026 stretta su Tripadvisor e servizi simili

I problemi sono di due tipi: da un lato i programmi tv in cui si giudicano hotel, ristoranti, servizi, piatti etc. “Ormai si atteggiano tutti a giudici di Masterchef” si è sfogato con noi un utente che ha chiuso il suo ristorante.

E su questo la nuova normativa sulle recensioni online che partirà nel 2026 può fare poco. Ci sono perfino persone che non sono mai state in un posto e mettono zero stelle solamente perché lo trovano chiuso (negli orari prestabiliti). Per molti le recensioni sono un passatempo, un gioco ma per chi lavora in certi settori sono il pane quotidiano e possono essere una potente arma a doppio taglio. Talvolta finiscono per diventare uno strumento di ricatto post lamentela: “se non mi fai lo sconto ti metto una cattiva recensione”.

Dall’altro lato c’è poi il fenomeno, ancora più preoccupante, delle fake news, sempre più attuale e evidente. Anzi è talmente dilagante che possiamo parlare di un vero e proprio business delle fake news. Ci sono le recensioni positive palesemente acquistate e, al contrario, quelle negative scritte dai competitor al solo scopo di screditare.

Per rendere meglio l’idea della portata del problema citiamo uno studio della Commissione europea secondo cui il 55% delle recensioni pubblicate su piattaforme digitali, è potenzialmente ingannevole. Più della metà di quello che leggiamo quando cerchiamo un prodotto o un servizio online è falso. Eppure, secondo lo stesso studio, circa il 70% degli utenti online si affida a questi giudizi, arrivando a scartare una scelta perché non ha punteggi buoni.

Vero è che una persona che lavora seriamente da tanto tempo in un settore non teme una lieve oscillazione nelle sue recensioni. Ma soprattutto quando si apre un’attività nuova le prime recensioni possono essere determinanti.

Tutela e lotta alle fake news o censura?

Da qui la normativa che impone dal 2026 controlli più rigidi e stretta sulle recensioni online. Le novità più rilevanti riguardano:

  • tempistica per pubblicare la recensione (massimo 30 giorni);
  • scontrino fiscale o fattura come prova dell’effettivo consumo del bene o servizio.

Una regolamentazione che non piace a tutti e c’è chi parla di censura. Così ad esempio Adiconsum e Netcomm, che hanno lanciato l’allarme: «Così si rischia di censurare i cittadini» giustificandosi sul fatto che non tutti conservano la ricevuta, e non tutti sono disposti a caricarla online.

Nessuno invece sembra aver sottolineato un possibile effetto positivo. Paradossalmente e in via indiretta questo potrebbe portare a un contrasto all’evasione fiscale perché più gente si premurerebbe di richeidere lo scontrino o la fattura.

Un attacco alla libertà di espressione?

Per Booking a Airbnb lo scontrino come prova della recensione esiste già

Lo abbiamo chiesto a Alessandro Annunziata che gestisce la struttura Antica Roccia a Calascio (Aq). “La mia struttura è stata una delle prime ad aprire nel borgo. Ormai ho acquisito la qualifica di Superhost che, su piattaforme come Booking e Airbnb, riconosce alcuni vantaggi nel posizionamento dell’annuncio e altri bonus. E questo significa anche se un numero alto di recensioni positive (parliamo di centinaia), una singola recensione controcorrente non mi preoccupa più di tanto. Ma il problema esiste soprattutto per le nuove attività. E a chi parla di censura mi viene da dire che su certe piattaforme la prova esiste già perché solo che è stato ospite può pubblicare la recensione dopo il check out non tutti gli utenti come avviene invece per Tripadvisor ad esempio o altri dove si trovano recensioni online anche anonime. Io credo che sia giusto tutelare i consumatori, anche io da utente mi affido molto alle recensioni e spesso filtro solo gli alloggi che hanno un punteggio da 8 in su ma questo non può essere uno strumento incontrollato e non verificato”.

Si parla anche di una cancellazione della recensione in automatico dopo due anni. “Anche su questo mi trovo d’accordo. Ci sono strutture che nel frattempo hanno avuto un restyling completo o perfino passaggi di gestione. Io da utente ad esempio filtro sempre le recensioni più recenti senza che sia il governo a dirmelo”.

Riassumendo

  • Nella lotta alle fake news il Governo sta studiando una stretta sulle recensioni online
  • Per recensire un hotel o un ristorante bisogna conservare fattura o scontrino fiscale come prova
  • La recensione può essere pubblicata entro un massimo di 30 giorni dalla fruizione e dopo due anni viene automaticamente cancellata.

 

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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