Alassane Ouattara si è assicurato il quarto mandato da presidente all’età di 83 anni. Ha conquistato il 90% dei voti alle elezioni di sabato scorso. Contro di lui non c’era un solo candidato capace di impensierirlo. Fatto sta che guida la Costa d’Avorio dal 2010 e i risultati ci sono, come dimostrano anche i bond sovrani emessi sui mercati internazionali. La loro performance brillante di questi anni è lo specchio di un boom dell’economia che nessuno nega. Il Pil è cresciuto dell’81,4% in 10 anni, pari a un tasso medio annuo di oltre il 6%. La disoccupazione giovanile è scesa al 5% e l’inflazione in media nell’ultimo quinquennio è stata inferiore al 2%, scesa sottozero negli ultimi mesi.
Economia diversificata, ma debito raddoppiato in 10 anni
I successi economici sono il frutto di una diversificazione voluta proprio da Ouattara. La Costa d’Avorio non è più solo il principale produttore di cacao al mondo. Il 75% del suo Pil è composto da servizi, turismo compreso. Il presidente ha ricostruito i servizi pubblici come scuola e sanità e tutto questo ha richiesto ingenti investimenti da parte dello stato. La spesa pubblica è salita sotto di lui dal 15% al 20% del Pil. Di conseguenza, anche il debito pubblico è raddoppiato da meno del 30% a quasi il 60%. E il deficit nel 2024 era al 4%.
Rating ancora junk
Questi dati ci spiegano perché i bond della Costa d’Avorio siano ancora classificati come “junk” dalle principali agenzie internazionali. S&P assegna loro il giudizio BB, Fitch BB- e Moody’s Ba2. Non basta essere l’economia tra le più performanti di tutta l’Africa. Ad ogni modo, il mercato apprezza.
La scadenza in euro del 2030 (ISIN: XS1793329225) nell’ultimo anno è salita di prezzo da 94,34 centesimi a 100,76. Considerata la cedola del 5,25%, ha reso intorno al 12,4%.
Hanno fatto ancora meglio le scadenze (sempre in euro) più lunghe. Quella del 2032 con cedola 4,875% (ISIN: XS2264871828) è passata da 87 a più di 96 centesimi. Rendimento complessivo superiore al 20%. E la scadenza del 2040 con cedola 6,875% (ISIN: XS2064786911) è salita da 86 a 97 centesimi per un rendimento sopra il 16%.
Bond in euro della Costa d’Avorio senza rischio di cambio
Da considerare che la Costa d’Avorio adotta il franco CFA, che è ancorato all’euro da un regime di cambio fisso. Questo fatto quasi azzera il rischio valutario. Le contestazione nell’area a questo modello valutario finora sono state solamente verbali. Neppure il Senegal del presidente Bassirou Diomaye Faye sta mettendo in pratica i propositi elettorali di picconarlo. A meno che il Paese uscisse dall’area per adottare una moneta del tutto sovrana, l’investitore dell’Eurozona non dovrebbe temere su questo versante. Anche perché la bilancia commerciale è in attivo, segno che la competitività non ne risente. Il problema sono le basse riserve valutarie, anche se capaci di coprire l’intero debito estero a breve termine.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
