L’agevolazione prima casa rappresenta uno dei principali strumenti fiscali a favore di chi acquista un’abitazione. Grazie a questa misura, chi compra un immobile può usufruire di imposte ridotte rispetto a quelle normalmente dovute.
Tuttavia, per poter beneficiare del regime agevolato, è necessario rispettare precise condizioni previste dalla normativa. Una delle più importanti riguarda il trasferimento della residenza entro un certo periodo di tempo. Ma cosa accade se, dopo aver spostato la residenza nel Comune dove si trova l’abitazione acquistata, si decide di trasferirla altrove?
Le regole generali dell’agevolazione prima casa
L’agevolazione prima casa consente di pagare imposte di registro, ipotecaria, catastale e IVA (laddove dovuta) in misura ridotta al momento dell’acquisto dell’immobile.
In concreto, ciò significa che chi compra una casa gode di un risparmio fiscale notevole rispetto alle aliquote ordinarie.
Le condizioni che danno diritto a questa agevolazione sono indicate nella Nota I) dell’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al Testo unico sull’imposta di registro (D. Lgs. n. 123/2025). Tra queste, un requisito fondamentale è quello del trasferimento della residenza nel Comune in cui si trova la casa entro 18 mesi dalla data del rogito.
La norma, dunque, non impone necessariamente che la residenza venga fissata all’interno dell’immobile acquistato, ma richiede che l’acquirente diventi residente nello stesso Comune. L’obiettivo è garantire che l’acquisto sia effettivamente finalizzato a soddisfare un’esigenza abitativa stabile e non un investimento speculativo.
Il trasferimento della residenza e i suoi effetti
Il termine di 18 mesi è tassativo: se entro questo periodo il contribuente non trasferisce la propria residenza nel Comune dove si trova l’immobile, perde automaticamente il diritto ai benefici fiscali e deve versare le imposte ordinarie, oltre a eventuali sanzioni e interessi.
Tuttavia, una volta rispettato tale requisito iniziale, la legge non impone di mantenere la residenza per un periodo minimo nel Comune in questione. Questo significa che, dopo aver spostato la residenza come previsto, un successivo trasferimento in un altro Comune non comporta la decadenza dell’agevolazione prima casa.
La stessa Agenzia delle Entrate ha confermato questa interpretazione con la risposta n. 399 del 2022, chiarendo che il contribuente che si è attenuto alle regole stabilite entro i termini di legge non perde i benefici se in un momento successivo decide di cambiare Comune di residenza.
Agevolazione prima casa anche per chi possiede già un immobile
Un aspetto interessante della normativa riguarda i contribuenti che sono già proprietari di un immobile acquistato con le stesse agevolazioni prima casa. In questi casi, il beneficio può essere esteso anche a un nuovo acquisto, a condizione che la casa già posseduta venga venduta entro due anni dal nuovo rogito (in precedenza il termine era stabilito ad 1 anno).
Questa previsione consente una maggiore flessibilità a chi, ad esempio, decide di cambiare abitazione per esigenze familiari o lavorative, senza perdere il vantaggio fiscale. L’obiettivo del legislatore è favorire la mobilità abitativa senza penalizzare chi ha effettivamente necessità di spostarsi.
Un’agevolazione pensata per la stabilità abitativa
In sintesi, la ratio dell’agevolazione prima casa è quella di sostenere il cittadino che acquista un’abitazione . Il trasferimento della residenza nel comune entro i 18 mesi è uno dei requisiti richiesti. Una volta soddisfatta tale condizione, il successivo cambio di Comune non altera la validità dell’agevolazione. Poiché la legge riconosce che la vita personale e lavorativa può comportare nuovi spostamenti.
La chiarezza fornita dall’Agenzia delle Entrate rappresenta un elemento di sicurezza per chi teme di perdere i benefici fiscali a seguito di un trasferimento successivo. È importante però ricordare che ogni situazione deve essere valutata nel rispetto dei termini e delle condizioni previste dalla normativa.
Riassumendo
- L’agevolazione prima casa riduce le imposte sull’acquisto dell’abitazione principale.
- È necessario trasferire la residenza nel Comune entro 18 mesi dal rogito.
- Dopo il trasferimento, cambiare residenza non fa perdere l’agevolazione.
- La decadenza avviene solo se non si rispettano termini o si vende prima.
- È possibile riottenere il beneficio vendendo la vecchia casa entro due anni.
- La norma favorisce la stabilità abitativa senza penalizzare i successivi spostamenti.