Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione a 62 anni nel 2026? La manovra blocca le uscite ma ci sono i ripescati, eccoli

Ecco perché anche se si interrompe la quota 103 ci sono delle soluzioni per prendere la pensione a 62 anni pure nel 2026.
1 mese fa
2 minuti di lettura
pensioni nuovi importi
Foto © Investireoggi

Ci possono essere ripescati quando si parla di pensioni? La domanda non ha una risposta semplice. Le misure di pensionamento sono infatti numerose e soggette a continue modifiche, rendendo difficile orientarsi. Secondo la bozza della legge di Bilancio attualmente in circolazione, nel 2026 dovrebbero sparire Opzione Donna e Quota 103. Le possibilità di uscita anticipata si restringono: l’uscita a 62 anni con Quota 103 cesserà il 31 dicembre 2025.

Tuttavia, non per tutti sarà così. Alcuni lavoratori potrebbero comunque riuscire a lasciare il lavoro nel 2026 prima dei 63 anni, grazie al principio di cristallizzazione del diritto. Parlare di “ripescaggi” può sembrare improprio, ma è proprio questo meccanismo che consente di beneficiare della misura anche dopo la sua scadenza.

“Salve, ho un dubbio. Ho compiuto 62 anni a settembre e a novembre maturerò 41 anni di contributi. In pratica, raggiungo i requisiti per la Quota 103, ma non posso lasciare il lavoro subito perché ho promesso di portare a termine un progetto per il mio datore di lavoro, che è anche mio genero. Il progetto terminerà a marzo 2026. Mi chiedo: anche se la Quota 103 non sarà più in vigore nel 2026, potrò comunque andare in pensione? Vale anche in questo caso la cristallizzazione del diritto di cui tanto si parla?”

Pensione a 62 anni nel 2026? La manovra blocca le uscite, ma ci sono i “ripescati”

La Quota 103 è sempre stata una misura controversa, soprattutto dopo la modifica introdotta nel 2024, che ha imposto il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno. In origine, la misura consentiva di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, mantenendo il calcolo misto (in parte retributivo fino al 1995 o, per chi aveva almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, fino al 2011).

Dal 2024, invece, la pensione è calcolata solo con il metodo contributivo, con conseguenti riduzioni significative dell’importo, specialmente per chi poteva vantare il calcolo retributivo fino al 2011. Non sorprende, quindi, che le domande siano drasticamente diminuite, data la scarsa convenienza economica.

Ecco come evitare di essere esclusi dal pensionamento

La Quota 103 presenta anche altre limitazioni importanti. L’assegno non può superare quattro volte il trattamento minimo, e chi ne beneficia non può cumulare redditi da pensione con redditi da lavoro, salvo quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro annui.

Nel caso del nostro lettore, una possibile strategia potrebbe essere quella di interrompere il rapporto di lavoro, accedere subito alla pensione con Quota 103 e poi collaborare per il progetto fino ai primi mesi del 2026 tramite lavoro autonomo occasionale, purché nei limiti consentiti. Tuttavia, questa strada non è sempre percorribile, perché non tutte le attività possono essere inquadrate come lavoro occasionale.

La pensione a 62 anni anche nel 2026 con la cristallizzazione del diritto

Il lettore, tuttavia, può contare su una via più sicura e pienamente legittima: quella della cristallizzazione del diritto. Anche per la Quota 103, infatti, vige il principio secondo cui il diritto maturato resta valido nel tempo, anche se la misura viene successivamente abolita.

In concreto, chi entro il 31 dicembre 2025 avrà maturato 41 anni di contributi e compiuto 62 anni di età, potrà andare in pensione anche nel 2026 o negli anni seguenti, pur se la Quota 103 non sarà più in vigore.

In altri termini, chi ha maturato i requisiti durante il periodo di validità della misura non perde il diritto acquisito: potrà esercitarlo quando lo riterrà opportuno, a condizione che i requisiti siano stati cristallizzati entro la fine del 2025.

Una buona notizia, quindi, per chi rientra nei requisiti entro quest’anno. Anche se la Quota 103 scompare, il diritto resta e potrà essere fatto valere nel 2026.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

pensione 2026
Articolo precedente

Portare la pensione a 693 euro al mese nel 2026, basta una domanda all’INPS

tolleranza rottamazione quater
Articolo seguente

Rottamazione quater, scadenza allungata: 9 giorni di tolleranza per pagare