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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni, ecco le tre novità 2026 spiegate nel dettaglio: cambiano importi, età e misure

Ecco le novità introdotte nella legge di Bilancio in materia di pensioni 2026, cosa cambia per davvero e per chi cambiano le cose.
1 mese fa
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pensione 2026
Foto © Pixabay

Non è certo una manovra che ha le pensioni come materia principale quella che il governo Meloni ha presentato e che adesso deve essere limata in Parlamento. Eppure, anche sul fronte previdenziale non mancano alcune novità che potranno piacere o meno, ma che per qualcuno possono risultare importanti. Età pensionabile che cambia, anche se non dal prossimo primo gennaio ma dall’anno successivo. Importi che crescono, anche se non per tutti i pensionati e non per tutti in misura uguale. Ecco le tre novità della nuova legge di Bilancio 2026 sulle pensioni.

Pensioni, ecco le tre novità 2026 spiegate nel dettaglio: cambiano importi, età e misure

Pensioni più alte per alcuni pensionati. Dalla bozza della legge di Bilancio 2026 emerge un incremento delle pensioni minime.

È previsto un aumento di 20 euro mensili per ciascun pensionato, che farà lievitare il trattamento minimo, ma — secondo quanto trapela — solo per gli over 70. L’obiettivo dichiarato del governo è tutelare il potere d’acquisto delle pensioni, soprattutto di quelle più basse, fortemente penalizzate dall’inflazione.

È il terzo anno consecutivo, infatti, che si procede con questa modalità: piccoli aumenti extra rispetto al tasso di inflazione, destinati alle fasce più fragili. Forza Italia, che da tempo propone di portare le minime a 1.000 euro al mese, non ottiene ancora il traguardo, ma il percorso di adeguamento continua con nuovi incrementi mirati.

L’aumento di cui si parla nel testo della manovra sarà riconosciuto solo a chi rispetta due condizioni precise:

  • pensione e reddito complessivamente bassi;
  • età non inferiore a 70 anni.

L’incremento di 20 euro mensili equivale quindi a 260 euro all’anno, distribuiti sulle tredici mensilità, e si aggiungerà all’aumento dovuto all’inflazione, stimato intorno all’1,6%.

Pensioni e novità 2026, nella manovra ecco l’aumento dei requisiti

Un’altra novità di rilievo riguarda l’aumento dei requisiti anagrafici e contributivi, che dal 2027 dovrebbe scattare per le pensioni di vecchiaia e per quelle anticipate. L’aumento ci sarà, ma non nella forma temuta: non sarà immediato né uguale per tutti. Sarà invece modulato, con un’applicazione graduale su due anni, e per alcuni lavoratori verrà del tutto annullato.

Il biennio di riferimento è lo stesso in cui, secondo la legge Fornero, si sarebbe dovuto applicare l’aumento completo. In pratica, nel 2027 i requisiti cresceranno di un solo mese, per poi salire di ulteriori due mesi nel 2028.

Le pensioni di vecchiaia, con almeno 20 anni di contributi, si otterranno dunque alle seguenti età:

  • nel 2026: 67 anni;
  • nel 2027: 67 anni e 1 mese;
  • nel 2028: 67 anni e 3 mesi.

Per quanto riguarda le pensioni anticipate, che non prevedono limiti di età ma solo contributivi, i nuovi requisiti saranno i seguenti:

  • nel 2026: almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne;
  • nel 2027: almeno 42 anni e 11 mesi per gli uomini e 41 anni e 11 mesi per le donne;
  • nel 2028: almeno 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Lavori gravosi e usuranti, nessun nuovo aumento ma si perdono i vantaggi di ieri

I lavoratori impiegati in mansioni gravose o usuranti potranno evitare gli inasprimenti previsti: per loro l’età pensionabile resterà invariata.

Tuttavia, è necessario precisare che questi soggetti già oggi godono di regole agevolate. Possono infatti andare in pensione con 66 anni e 7 mesi di età, invece dei 67 richiesti alla generalità dei lavoratori.

Anche in passato — ad esempio nel 2019, quando scattò un incremento di cinque mesi — queste categorie furono protette dall’aumento grazie a una deroga che consentiva il pensionamento anticipato con 30 anni di contributi, anziché 20. Tale vantaggio, però, cesserà nel 2027, quando la deroga scadrà.

Di conseguenza, per i lavoratori gravosi e usuranti verrà annullato l’aumento del 2027, ma saranno comunque caricati i cinque mesi aggiuntivi che li riallineeranno ai nuovi requisiti generali.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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