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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione da 1.642 euro al mese a 64 anni, ecco quando e perché è importante capirlo

Pensione a 64 anni, ecco le regole da seguire nel 2026, chi sono i beneficiari, gli importi e tutte le deroghe previste.
1 mese fa
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pensioni 64 anni
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Andare in pensione a 64 anni di età non sarà possibile per tutti i contribuenti, ma resterà anche nel 2026 un’opportunità riservata a pochi. Nella manovra finanziaria del governo, infatti, non vi sono tracce di un’estensione di questa misura a chi oggi ne è escluso. Eppure, era nell’aria un cambiamento epocale, che avrebbe potuto ridurre le disparità di trattamento tra i lavoratori la cui carriera è iniziata prima del 1996 e quelli entrati successivamente nel mondo del lavoro.

Il progetto di pensione anticipata contributiva estesa a tutti, con possibilità di utilizzare anche la rendita integrativa o il Trattamento di Fine Rapporto, non si è però tradotto in un provvedimento concreto.

Pertanto, nel 2026 potranno andare in pensione a 64 anni solo i soliti soggetti, che dovranno tuttavia fare i conti con un assegno pari a 1.642 euro al mese.
Cosa significa, in concreto, fare i conti con una pensione di questo importo? Lo capiremo ora, analizzando nel dettaglio il funzionamento della misura nel 2026.

Legge di Bilancio, ecco alcune buone notizie ed altre meno buone

Una buona notizia sulle pensioni nella Legge di Bilancio c’è: lo stop all’aumento di 3 mesi dei requisiti nel 2027. Il governo ha infatti deciso di limitare questo incremento, spalmandolo su due anni.
Nel 2027, quindi, la pensione di vecchiaia sarà accessibile a 67 anni e un mese, e non a 67 anni e 3 mesi come avrebbero imposto i nuovi dati ISTAT sull’aspettativa di vita. L’età di 67 anni e 3 mesi scatterà solo nel 2028, quando al mese aggiuntivo del 2027 si sommeranno i due mesi previsti per il 2028.
Le brutte notizie, salvo modifiche nei passaggi parlamentari della manovra, riguardano la cancellazione di Quota 103 e di Opzione Donna, oltre al nulla di fatto sull’estensione della pensione a 64 anni.

Pensione a 64 anni per pochi, stop Quota 103 e Opzione Donna: e poi?

Ricapitolando: niente più uscite a 62 anni con Quota 103, né pensioni a 59 anni per le lavoratrici con Opzione Donna.
Sul fronte degli importi, però, arriva una buona notizia: l’aumento di 20 euro sulle pensioni minime, inserito nel testo della Legge di Bilancio. Questo incremento si aggiunge alla consueta perequazione, che – secondo i nuovi dati ISTAT – sarà pari all’1,6%.
Anche le pensioni minime cresceranno dunque dell’1,6%, a cui si sommeranno i 20 euro di incremento, secondo un meccanismo che sarà più chiaro solo a legge approvata. Aumenterà dell’1,6% anche l’Assegno Sociale, la misura destinata a chi non ha contributi: a 67 anni passerà da 538,69 euro a 547,31 euro al mese.

Pensione da 1.642 euro al mese a 64 anni: ecco quando e perché è importante capirlo

Sono buone notizie quelle relative agli aumenti degli importi pensionistici e dell’Assegno Sociale. Tuttavia, non per tutti rappresentano un vantaggio.
La pensione a 64 anni, destinata esclusivamente ai contributivi puri, presenta infatti una criticità: per accedervi è necessario che l’importo maturato non sia inferiore a tre volte l’Assegno Sociale.
Poiché quest’ultimo aumenta, anche la soglia minima richiesta cresce, rendendo più difficile il raggiungimento del requisito.

È un problema concreto per chi intende uscire nel 2026 con la pensione anticipata contributiva.
Nel dettaglio, nel 2026 occorrerà raggiungere:

  • 64 anni di età;
  • 20 anni di contributi;
  • un importo minimo di pensione pari a 1.642 euro mensili.

Ecco alcune deroghe all’importo minimo del trattamento, che va comunque centrato

Esistono alcune deroghe alla regola dell’importo minimo. Ad esempio, è possibile utilizzare la rendita maturata in un fondo previdenziale integrativo per raggiungere la soglia di 1.642 euro mensili, purché si abbiano almeno 25 anni di versamenti alla previdenza obbligatoria.
Le donne possono inoltre beneficiare di condizioni più favorevoli se hanno avuto figli.

  • Con due o più figli, è sufficiente una pensione pari a 2,6 volte l’Assegno Sociale, cioè circa 1.423 euro al mese.
  • Con un solo figlio, la soglia è di 2,8 volte l’Assegno Sociale, pari a circa 1.532 euro mensili.

In sintesi, la pensione anticipata contributiva a 64 anni resta un traguardo possibile solo per pochi. E nel 2026 sarà ancora una misura selettiva e vincolata a requisiti economici stringenti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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