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Oggi: 05 Dic, 2025

Manovra bilancio 2026: 16 miliardi tra tagli IRPEF e incentivi al lavoro

La manovra di bilancio 2026 punta su tagli Irpef, incentivi al lavoro e sostegno al reddito per rilanciare la crescita
2 mesi fa
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manovra bilancio 2026
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La manovra di bilancio 2026 entra nel vivo, con il Governo impegnato a delineare le scelte decisive per il prossimo anno. Le trattative tra i rappresentanti della maggioranza sono già iniziate e puntano a trovare un equilibrio tra le esigenze di crescita economica e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica.

Pensioni, tasse e misure per il lavoro restano al centro del confronto politico ed economico, in un contesto che richiede scelte mirate per sostenere famiglie e imprese senza compromettere la stabilità dei conti pubblici.

Le risorse disponibili per la manovra 2026 e i vincoli di bilancio

Il pacchetto complessivo della manovra di bilancio 2026 si aggirerebbe intorno ai 16 miliardi di euro.

Una cifra significativa, ma limitata rispetto alle molte necessità da coprire.

Le risorse dovranno essere distribuite tra politiche sociali, riduzioni fiscali e incentivi alla produttività, mantenendo sotto controllo il deficit e garantendo la sostenibilità del debito pubblico. La sfida principale del Governo sarà quindi quella di bilanciare il sostegno all’economia con le regole europee in materia di bilancio, che impongono rigore e prudenza nella gestione delle finanze statali.

L’obiettivo: ridurre la pressione fiscale con il taglio IRPEF

Sul fronte delle imposte, in vista della manovra di bilancio 2026, l’esecutivo conferma la volontà di alleggerire la pressione fiscale, soprattutto per i lavoratori dipendenti e per il ceto medio. L’attenzione si concentra sull’Irpef, l’imposta principale sui redditi delle persone fisiche, al fine di restituire potere d’acquisto alle famiglie e favorire la ripresa dei consumi.

La proposta più rilevante allo studio riguarda gli attuali scaglioni IRPEF. Si valuta la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro.

Si tratta di una fascia di contribuenti che rappresenta una parte importante del mondo del lavoro e che negli ultimi anni ha risentito maggiormente dell’aumento dei costi e della stagnazione dei salari. Questa riduzione dovrebbe tradursi in un alleggerimento del carico fiscale e in un incremento del reddito netto mensile, con effetti positivi sulla domanda interna.

Misure per il lavoro e la produttività

Accanto alla revisione dell’Irpef, con la manovra di bilancio 2026, l’esecutivo punterebbe a introdurre anche una serie di incentivi per stimolare la produttività e valorizzare gli aumenti retributivi. Tra le ipotesi più concrete si trovano:

  • detassazione degli straordinari e dei rinnovi contrattuali, per premiare chi lavora di più e sostenere le imprese che rinnovano i contratti collettivi;
  • flat tax sugli aumenti di stipendio e sul lavoro festivo, un meccanismo che renderebbe più conveniente per i lavoratori accettare ore aggiuntive o turni speciali;
  • mini-Irpef sugli incrementi contrattuali, una misura che ridurrebbe ulteriormente le imposte sugli aumenti salariali, favorendo così l’aumento del reddito disponibile.

Queste proposte mirano a creare un circolo virtuoso tra produttività e redditi, incentivando la partecipazione attiva dei lavoratori e la competitività delle imprese. L’obiettivo è anche quello di sostenere la contrattazione collettiva e di dare impulso a una crescita salariale che sia strutturale e non solo temporanea.

Manovra bilancio 2026: il contesto economico e gli obiettivi sociali

La manovra di bilancio 2026 nasce in un quadro economico caratterizzato da un’inflazione in calo ma ancora presente, e da un rallentamento della crescita che impone prudenza nelle scelte di spesa pubblica. Tuttavia, il Governo punta a mantenere un approccio espansivo selettivo, concentrando gli interventi su categorie e settori strategici.

Il rafforzamento del potere d’acquisto rappresenta una delle priorità principali. Dopo anni in cui l’inflazione ha eroso i risparmi e i redditi reali delle famiglie, la manovra mira a restituire stabilità e fiducia, sostenendo soprattutto il ceto medio, spesso schiacciato tra tasse elevate e costi crescenti. Le misure fiscali, unite a eventuali interventi su pensioni e welfare, dovrebbero contribuire a migliorare la distribuzione della ricchezza e a contenere le disuguaglianze sociali.

Un equilibrio tra crescita e sostenibilità con la manovra 2026

La manovra di bilancio 2026 dovrà anche garantire la compatibilità con gli obiettivi europei di riduzione del debito e del deficit. Per questo, la strategia del Governo sembra orientata a privilegiare interventi strutturali piuttosto che bonus temporanei, cercando di dare continuità alle politiche economiche avviate negli anni precedenti.

Ridurre le tasse, sostenere il lavoro e promuovere la produttività restano le linee guida principali, ma tutto dovrà avvenire entro limiti di spesa ben definiti. L’equilibrio tra stimolo alla crescita e disciplina fiscale sarà quindi determinante per la credibilità del Paese sui mercati e per la fiducia dei cittadini.

Riassumendo

  • La manovra di bilancio 2026 dispone di 16 miliardi per misure fiscali e sociali.
  • Obiettivo principale: ridurre la pressione fiscale e sostenere il reddito del ceto medio.
  • Prevista riduzione Irpef dal 35% al 33% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro.
  • Incentivi per produttività: detassazione straordinari, flat tax e mini-Irpef sugli aumenti salariali.
  • Focus su crescita, potere d’acquisto e riduzione delle disuguaglianze sociali.
  • Il Governo punta a equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità del debito pubblico.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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