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Oggi: 05 Dic, 2025

Accompagnamento: day hospital sì, ricovero gratuito no (le regole)

L’indennità di accompagnamento garantisce 542,02 euro mensili, esenti da Irpef, a chi necessita assistenza continua
2 mesi fa
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Nel 2025 l’indennità di accompagnamento resta una misura economica fondamentale per chi vive una condizione di grave disabilità e necessita di assistenza continua.

Si tratta di un sostegno riconosciuto a chi, a causa delle proprie condizioni fisiche o psichiche, non è in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita o ha bisogno di sorveglianza costante.

Accompagnamento: importo e durata del beneficio

L’indennità di accompagnamento per il 2025 è stabilita in 542,02 euro al mese. L’importo viene corrisposto per dodici mensilità, senza interruzioni o tredicesima, e decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

In alcuni casi, la decorrenza può essere anticipata: se il verbale della commissione medica indica una data specifica di riconoscimento dell’invalidità, il pagamento parte da quel momento.

Esenzione fiscale e indipendenza dal reddito

Uno degli aspetti più importanti dell’accompagnamento è la totale esenzione dall’IRPEF. L’importo ricevuto non deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi, poiché non è considerato un reddito imponibile.

Inoltre, questa indennità non influisce sul calcolo di altre prestazioni assistenziali o previdenziali, come assegni familiari, pensioni sociali o contributi di sostegno al reddito. È quindi un aiuto economico che si aggiunge, senza riduzioni, ad eventuali altri trattamenti.

Un altro elemento distintivo è che l’accompagnamento viene riconosciuto esclusivamente in base alla condizione di invalidità, senza alcun riferimento alla situazione economica del beneficiario o del suo nucleo familiare. Quindi, l’importo dell’accompagnamento è in misura fissa e non dipende dal reddito del nucleo familiare.

Compatibilità e cumulabilità con altre prestazioni

L’indennità di accompagnamento non può essere percepita insieme ad altre prestazioni analoghe riconosciute per invalidità dovute a cause di guerra, di lavoro o di servizio.

In presenza di più diritti, l’interessato deve scegliere quale trattamento mantenere.

Tuttavia, l’accompagnamento è perfettamente compatibile con tutte le altre forme di sostegno previdenziale o assistenziale. Ciò significa che chi percepisce una pensione, sia essa diretta o indiretta, può continuare a ricevere anche l’indennità di accompagnamento.

Un aspetto spesso poco conosciuto è la compatibilità con l’attività lavorativa: anche chi svolge un lavoro, autonomo o dipendente, può percepire il beneficio senza alcun limite di reddito. L’eventuale guadagno non incide in alcun modo sulla concessione o sull’importo dell’indennità.

Le regole per l’accompagnamento in caso di ricovero

Un punto cruciale riguarda il ricovero in istituto. La legge stabilisce che chi è ricoverato gratuitamente in una struttura sanitaria o riabilitativa non ha diritto all’indennità di accompagnamento per il periodo di permanenza.

Per “ricovero gratuito” si intende quello in cui la retta o il mantenimento sono interamente a carico di un ente pubblico.

Se, invece, la Pubblica Amministrazione contribuisce solo in parte alle spese di degenza, il diritto all’indennità resta pienamente valido. In altre parole, se il ricovero non è completamente gratuito, il pagamento dell’accompagnamento non viene sospeso.

È importante sottolineare che il day hospital non è equiparato al ricovero: chi si sottopone a cure o terapie diurne presso strutture sanitarie mantiene il diritto al beneficio, poiché si tratta di un’assistenza temporanea e non continuativa.

Finalità sociale dell’accompagnamento

L’indennità di accompagnamento nasce con una finalità di sostegno concreto e universale. È pensata per garantire a chi vive una disabilità grave la possibilità di affrontare con maggiore serenità le difficoltà quotidiane.

Non rappresenta un risarcimento, ma un aiuto destinato a coprire, almeno in parte, le spese necessarie per l’assistenza, la cura e la gestione della vita di tutti i giorni.

La logica alla base di questa misura è quella dell’inclusione: consentire a chi non è autosufficiente di disporre di un supporto economico costante, indipendente da reddito o condizioni lavorative, e quindi accessibile a tutti coloro che ne hanno diritto.

Indennità di accompagnamento: un diritto fondamentale per l’assistenza quotidiana

In sintesi, l’indennità di accompagnamento rappresenta uno strumento essenziale di tutela sociale per migliaia di cittadini italiani che si trovano in condizioni di disabilità grave.

Nel 2025, con un importo di 542,02 euro al mese, questo sostegno continua a garantire dignità e autonomia a chi necessita di un aiuto costante.

La sua esenzione fiscale, l’assenza di limiti reddituali e la compatibilità con altre prestazioni rendono l’accompagnamento una misura equa e inclusiva, che risponde al principio di solidarietà su cui si fonda il sistema di welfare italiano.

In un contesto in cui la disabilità richiede attenzione e risorse, questa indennità rimane uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza pubblica. Contribuendo così in modo concreto al benessere delle persone più fragili e delle loro famiglie.

Riassumendo

  • L’indennità di accompagnamento 2025 è di 542,02 euro mensili per dodici mesi.
  • È esente da Irpef e non influisce su altre prestazioni assistenziali o pensionistiche.
  • Spetta indipendentemente dal reddito personale o familiare del beneficiario.
  • È compatibile con pensioni e lavoro, ma non con altre indennità simili.
  • Non spetta durante ricoveri gratuiti, ma resta valida in day hospital o ricoveri parziali.
  • Rappresenta un sostegno fondamentale per garantire autonomia e assistenza ai disabili gravi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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