Nel panorama delle misure assistenziali previste dall’ordinamento italiano, l’indennità di accompagnamento si configura come una delle prestazioni economiche più rilevanti per il sostegno di cittadini in condizioni di grave disabilità.
Questo beneficio è rivolto a coloro che si trovano nell’impossibilità di camminare autonomamente o di svolgere le normali attività quotidiane senza l’intervento costante di un’altra persona.
In redazione è giunto un quesito.
Salve, ho appena fatto domanda per l’indennità di accompagnamento avendo i requisiti di legge previsti. Sono a chiedere se l’importo spettante è legato al reddito del nucleo familiare oppure è fisso.
Indennità accompagnamento: misura universale e senza vincoli economici
Uno degli aspetti peculiari dell’accompagnamento è la sua natura universalistica.
Infatti, a differenza di molte prestazioni sociali che prevedono soglie reddituali o anagrafiche, l’indennità non è subordinata a limiti di età né a condizioni economiche del richiedente o del nucleo familiare. La possibilità di riceverla è quindi garantita indipendentemente dalla fascia d’età o dalla situazione patrimoniale.
Inoltre, l’importo assegnato non subisce alcuna trattenuta fiscale e non è soggetto a imposizione IRPEF. Questa esenzione fiscale contribuisce ad aumentare l’effettiva utilità dell’assegno mensile per i beneficiari.
L’importo dell’accompagnamento nel 2025
In merito all’importo spettante, l’indennità di accompagnamento anno 2025 è stata fissata in misura pari a 542,02 euro al mese. Tale somma è corrisposta per dodici mesi all’anno, senza sospensioni o riduzioni, fatta eccezione per specifiche circostanze.
Tra queste, spicca l’incompatibilità dell’erogazione in caso di ricovero in strutture sanitarie a carico del Servizio Sanitario Nazionale per periodi superiori ai 29 giorni consecutivi. In tali situazioni, infatti, viene meno il presupposto dell’assistenza continuativa da parte di terzi.
Compatibilità con il lavoro e altre prestazioni
Un ulteriore elemento distintivo della misura è la piena compatibilità con l’esercizio di un’attività lavorativa. Anche chi svolge un impiego retribuito può ottenere l’indennità, purché siano accertate le condizioni sanitarie previste dalla normativa.
L’accompagnamento risulta inoltre cumulabile con altri benefici di tipo previdenziale o assistenziale, permettendo così di creare una rete di sostegno più ampia per il beneficiario. Per chi gode del bonus anziani, l’accompagnamento è assorbito in questa misura.
Requisiti per la presentazione della domanda
Per poter accedere all’indennità di accompagnamento, è necessario soddisfare una serie di condizioni, sia di tipo anagrafico che sanitario. Il primo requisito fondamentale è la residenza stabile sul territorio italiano. Il cittadino richiedente deve inoltre avviare l’iter di riconoscimento tramite il proprio medico curante, che è tenuto a redigere un certificato medico in formato elettronico. Questo certificato attesta lo stato di invalidità o il peggioramento di una condizione già riconosciuta.
Il certificato ha validità limitata a 90 giorni, entro i quali il cittadino deve presentare apposita domanda all’INPS, direttamente o avvalendosi dell’assistenza di un patronato. La richiesta è formalizzata attraverso i canali telematici dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Il ruolo della Commissione medico-legale
Una volta acquisita la domanda, l’INPS procede con la convocazione del richiedente per una visita da parte della Commissione medico-legale.
In alternativa, nei casi in cui la documentazione sanitaria sia già ritenuta esaustiva, la valutazione può avvenire esclusivamente su base documentale.
Il cittadino è chiamato a presentare tutta la documentazione medica in grado di comprovare l’effettiva condizione di non autosufficienza. Referti, diagnosi specialistiche, cartelle cliniche e relazioni mediche sono strumenti essenziali per garantire una valutazione accurata.
Al termine dell’esame, viene redatto un verbale sanitario ufficiale, che riporta l’esito della valutazione e, se sussistono i requisiti, contiene l’espressa indicazione dell’idoneità al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.
Anche se l’iter amministrativo può richiedere tempi non brevi, la normativa tutela il cittadino attraverso la retroattività del beneficio. Infatti, l’accompagnamento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, indipendentemente dalla data di accoglimento della stessa.
Accompagnamento: una tutela essenziale per le persone fragili
L’accompagnamento rappresenta un presidio fondamentale per la dignità e l’autonomia di chi si trova in condizioni di disabilità grave. Il sostegno economico non è solo un aiuto per coprire le spese quotidiane, ma anche un riconoscimento istituzionale del bisogno di assistenza continua, elemento che può incidere fortemente sulla qualità della vita del beneficiario e della sua famiglia.
Attraverso la sua struttura flessibile, non vincolata a limiti reddituali o anagrafici, l’indennità costituisce una delle misure più accessibili del sistema assistenziale italiano. La sua compatibilità con altre forme di sostegno e con l’attività lavorativa ne rafforza l’utilità in un contesto socioeconomico sempre più articolato e frammentato.