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Oggi: 05 Dic, 2025

Aumento dell’IVA in vista per i britannici e il governo usa lo spauracchio del caro mutui

Il governo di Keir Starmer valuterebbe anche un aumento dell'IVA per risanare i conti pubblici, prospettando altrimenti il caro mutui.
2 mesi fa
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Aumento dell'IVA in vista per i britannici
Aumento dell'IVA in vista per i britannici © Licenza Creative Commons

Se Parigi piange, Londra non ride. Anche al di là della Manica i conti pubblici sono un disastro e in qualche modo bisognerà raddrizzarli. Nessuna opzione viene più esclusa. Traspare dalle parole pronunciate dal cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, in occasione della conferenza di ieri tenuta dal Partito Laburista a Liverpool. La donna ricopre una carica corrispondente a quella del Tesoro in Italia. A differenza di tutti questi quasi quindici mesi di governo, non ha più escluso il possibile aumento dell’IVA.

Aumento dell’IVA già dal prossimo budget?

La VAT, l’acronimo usato nel Regno Unito per l’imposta sul valore aggiunto, è di regola al 20% su beni e servizi.

Scende al 5% su categorie come prodotti farmaceutici e libri, mentre è azzerata per altre ancora ad alto impatto sociale come giornali e prodotti per l’infanzia. Reeves ha spiegato di essere consapevole che la misura avrebbe un impatto sui lavoratori. Ha tirato la palla nel campo avversario, sostenendo di avere ereditato un’economia malconcia e conti pubblici allo sbaraglio dai governi conservatori, al potere per ben quattordici anni consecutivi.

Per giustificare la svolta, che presto non sarà solamente lessicale, ha fatto presente che “il mondo è cambiato” nell’ultimo anno. Tra venti di guerra, dazi e rendimenti in aumento il bilancio statale si trova sotto stress. Ergo, l’aumento dell’IVA probabilmente sarà inserito nel prossimo budget, pur smentendo che le ricostruzioni di queste settimane siano veritiere. Anzi, le ha definite “irresponsabili”. A Londra, infatti, il futuro budget rimane segreto fino alla sua presentazione ufficiale.

Laburisti in crisi di consensi

La prospettiva di un aumento dell’IVA rischia di acuire la già grave crisi politica britannica. I laburisti soffrono di una caduta dei consensi impressionante. A beneficiarne non sono più i conservatori, che collassano a loro volta, bensì il partito Reform UK di Nigel Farage. Non a caso, il discorso di Reeves è stato tutto all’attacco degli uni e degli altri.

Una presa d’atto che lo storico sistema bipartitico sarebbe volto al termine. Per i sondaggi, se oggi si tornasse a votare trionferebbe proprio Farage.

Per quest’anno il deficit di bilancio è atteso in crescita al 5,3% dal 4,8% del 2024. I laburisti peggiorano il dato, dunque, nel loro primo anno pieno di governo. E questo, malgrado la discesa dei tassi di interesse dal 5,25% ereditato al 4%. Peccato che nel frattempo l’inflazione sia quasi raddoppiata dal 2% al 3,8%. Ciò sta avendo due effetti negativi: i tassi reali si sono sostanzialmente azzerati, indebolendo la sterlina. E, soprattutto, le famiglie avvertono il carovita ancora più di prima.

Rendimenti in forte risalita

Unitamente alle preoccupazioni per il pessimo stato delle finanze statali, i rendimenti stanno impennandosi. Il Gilt a 10 anni offriva il 4,10% quando nacque il governo di Keir Stermer nel luglio 2024. Adesso, rende il 4,60%. Il trentennale è salito ai massimi dal 1998, al 5,70% ad inizio mese. Ieri, si attestava ancora al 5,50% contro il 4,60% lasciato dai conservatori. Unica consolazione: i posti di lavoro continuano a crescere, lievitando di 700.000 unità dall’insediamento dell’esecutivo.

Poiché la botta sarà dura, Reeves ha cercato così di giustificare il possibile aumento dell’IVA: “ricordate cosa accadde sotto la premier Liz Truss tre anni fa, quando in un paio di ore il costo dei mutui per le famiglie esplose”. Il riferimento fu al boom dei rendimenti sovrani, che si trascinarono dietro i tassi sui mutui. Un modo per mettere l’opinione pubblica spalle al muro: o l’aumento dell’IVA o delle rate del mutuo. Vedremo se sul piano della comunicazione la sortita funzionerà.

Aumento dell’IVA test per Labour in Parlamento

Il punto è che i laburisti vinsero con una battaglia elettorale contro l’austerity. Avevano promesso che non avrebbero mai aumentato le tasse ai lavoratori, ma sono finiti per fare il contrario quasi da subito. Per questo pagano lo scotto tra l’opinione pubblica e senza che i conti dello stato stiano migliorando. Tutt’altro. E l’aumento dell’IVA farebbe racimolare qualche miliardo in più al fisco, ma rischia di “gelare” i consumi. Si aggiunga anche l’instabilità politica. Tra i laburisti è rivolta proprio contro Reeves sulla gestione dei dossier fiscali. Un’altra eventuale bocciatura come in estate sulla riforma del welfare sarebbe una mazzata alla credibilità residua del governo.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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