Mercoledì 24 settembre il Tesoro cercherà di raccogliere fino a 5 miliardi di euro con l’emissione in asta della settima tranche del BTp short term e di due nuove tranche di altrettanti bond indicizzati all’inflazione europea. Il primo titolo inciderà per metà dell’obiettivo, visto che l’importo offerto varia da un minimo di 2 a un massimo di 2,5 miliardi.
Dati salienti
Il BTp short term in asta arriva a scadenza il 26 agosto 2027 e stacca cedola annuale lorda del 2,10% (ISIN: IT0005657330). La sua emissione risale al 27 giugno scorso, cioè meno di tre mesi fa. Ieri, chiudeva le contrattazioni sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana a 99,79 centesimi.
Il suo rendimento lordo risultava del 2,22%.
Basso rendimento, ma scarse alternative
In questi mesi, il BTp short term in asta ha trattato raramente sopra la pari. Ha risentito della pausa sui tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE), che ha arrestato la discesa dei rendimenti sul tratto medio-breve della curva. La data di regolamento è stata fissata per il 29 settembre. Per allora ci saranno 34 giorni di dietimi da calcolare ai fini del rateo passivo. Questo comporta il versamento di 1,94 euro per ogni lotto minimo da 1.000 euro nominali. Oltre, naturalmente, al prezzo di acquisto.
Un investimento senza rischi degni di nota per coloro che dispongano di liquidità da impiegare per un periodo di tempo medio-breve. Il rendimento del BTp short term in asta non è esaltante. Le alternative di pari grado di rischio lo sono anche meno. Lasciare i soldi in banca fruttava in media ad agosto meno dell’1,50% in media, al netto dell’imposta sugli interessi.
Ecco spiegato perché diverse famiglie potrebbero trovare ancora interessante questo tipo di bond.
BTp short term in asta senza appeal speculativo
Tra l’altro, le stesse quotazioni sul mercato secondario segnalano che i rischi siano bassi anche nel caso di disinvestimento anticipato. Essendo il BTp short term in asta di breve durata, i suoi prezzi tendono a variare poco rispetto al rendimento. Le perdite potenziali sarebbero molto contenute. D’altra parte, non si presta per essere un titolo speculativo. Comprarlo per cercare di rivenderlo a prezzi più alti avrebbe scarso senso per quanto detto.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

