Torna giù il debito pubblico italiano nel mese di luglio. Stando all’aggiornamento odierno della Banca d’Italia, lo stock è sceso a 3.056,306 miliardi di euro, segnando un calo di 14,758 miliardi rispetto al record di giugno. Il miglioramento è avvenuto per effetto di un avanzo mensile di 14,152 miliardi per le casse dello stato, nonché per una lieve riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro per 186 milioni. Infine, gli scarti di emissione, l’indicizzazione dei bond all’inflazione e le variazioni del cambio hanno inciso anch’essi favorevolmente per 420 milioni.
A luglio boom del saldo attivo
Luglio è un mese tipicamente positivo per le casse statali, grazie alle scadenze fiscali.
E quest’anno lo è stato particolarmente. Le entrate hanno superato le spese di 14,152 miliardi, che sono molti di più dell’attivo di 3,86 miliardi di un anno prima. Grazie ai dati sul debito a luglio, scopriamo che il fabbisogno dello stato nei primi sette mesi dell’anno è stato di 77,222 miliardi. Si confronta con gli 82,223 miliardi dello stesso periodo del 2024. Un miglioramento di 5 miliardi, superiore allo 0,2% del Pil.
Boom di ordini dall’estero
Al netto delle variazioni delle scorte di liquidità, il debito a luglio risulta cresciuto di quasi 104 miliardi su base annuale. Fanno 8,66 miliardi in media al mese. Ancora troppi. La buona notizia è che c’è domanda di titoli di stato italiani. Le famiglie sono tornate a comprare per un controvalore netto a giugno di 6,886 miliardi, arrotondando la loro quota al 15,2% dal 15,1% di maggio. Considerate che proprio a giugno vi fu l’emissione del BTp Italia 2032. Gli ordini retail ammontarono a 6,5 miliardi. Questo dato ci svela che, al netto di tale emissione, gli acquisti sarebbe rimasti quasi invariati.
Molto meglio gli investimenti dall’estero: +32,481 miliardi. Ciò ha fatto balzare la quota in capo agli investitori stranieri dal 32,3% al 33,1%. Il boom sarebbe legato alla ritrovata fiducia nei titoli di stato sul mercato globale dopo lo stemperamento delle tensioni sui dazi. Ma è indubbio che l’Italia sia stata particolarmente premiata dai flussi, come conferma il crollo dello spread agli 80 punti di queste settimane, il dato più basso dal 2010.
Debito a luglio in calo, ma risalita probabile
Il debito dopo luglio potrebbe proseguire la discesa, specie se le entrate fiscali risulteranno superiori alle previsioni. Stando alle stime del governo sui dati macroeconomici, ci aspettiamo una ulteriore crescita per fine anno. Il rapporto con il Pil sarebbe destinato a salire al 136,6% dal 135,4% del 2024. E’ quanto riportato dall’Ufficio parlamentare di bilancio.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

