Si terrà oggi il collocamento sindacato per l’emissione del nuovo trentennale con scadenza ottobre 2055 e del nuovo BTp a 7 anni con scadenza fissata per il 15 novembre del 2032. Il Tesoro ne ha dato l’annuncio nel pomeriggio di ieri, indicando in 5 miliardi di euro l’importo “no grow” per ciascuno dei due bond offerti. Un consorzio di banche curerà l’operazione, che farà progredire il programma di emissioni previsto per l’anno in corso e già in stato avanzato.
Famiglie interessate a scadenze medio-lunghe
In questo articolo, ci soffermeremo sul BTp novembre 2032. La durata del nuovo titolo sarà perfettamente in linea con le esigenze d’investimento delle famiglie, che prediligono di solito proprio queste scadenze medio-lunghe.
Così facendo, riescono a percepire un rendimento di tutto interesse, pur non esponendosi per un periodo di tempo eccessivamente prolungato. Anche i rischi risultano modesti. Un bond della durata di sette anni tende a variare non molto di prezzo rispetto al rendimento sottostante.
Possibili condizioni esitate
Quali saranno le condizioni verosimilmente offerte nella giornata di oggi dal BTp novembre 2032? Il pricing è atteso per il tardo pomeriggio. Noi siamo in grado di fornire qualche indicazione, attingendo ai titoli in circolazione e con scadenze simili a quella di nuova emissione. Il BTp 1 dicembre 2032 con cedola 2,50% (ISIN: IT0005494239) al termine della seduta di ieri quotava meno di 96 centesimi, offrendo un rendimento lordo annuale del 3,16%.
Possiamo ipotizzare che il BTp novembre 2032 offra un rendimento simile o appena più alto, dato che gli investitori tendono a reclamare un premio rispetto ai bond già vigenti sul mercato secondario. Ad occhio e croce, oggi dovremmo aspettarci un rendimento in area 3,15-3,20%.
Al netto dell’imposizione fiscale, esso risulterebbe di poco superiore al 2,75%. Investendo una cifra di 1.000 euro, l’investitore riceverebbe in pagamento sui 27-28 euro netti ogni anno. Non è poco, date le alternative disponibili a parità di rischio.
BTp novembre 2032 investimento per cassettisti
Esiste anche una discreta appetibilità sul piano speculativo. Se il rendimento del settennale scendesse ai minimi toccati nel dicembre scorso, ovvero tra il 2,75% e il 2,80%, la quotazione si muoverebbe ben sopra la pari. L’investitore avrebbe la possibilità di rivendere con profitto, pur a fronte della rinuncia alle cedole rimanenti. Il BTp novembre 2032 si presta più che altro ad un investimento da cassettisti, cioè per essere tenuto in portafoglio fino all’ultimo giorno per incassare gli interessi niente male.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

