Il Tesoro non ha voluto perdere tempo e subito dopo il rientro dalle ferie ha annunciato un collocamento sindacato per l’emissione di due scadenze benchmark: il nuovo BTp a 7 anni (scadenza 15 novembre 2032) e il nuovo BTp a 30 anni (scadenza 1 ottobre 2055). Allo scopo è stato affidato il mandato a Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Citibank, Deutsche Bank, JP Morgan, Morgan Stanley e Nomura. Nel comunicato di ieri pomeriggio, si legge che “la transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”. Un’espressione che viene tipicamente riportata con riferimento ad un’emissione entro le 24 ore successive. Dunque, l’operazione avverrà con ogni probabilità nella mattinata di oggi e nel pomeriggio sarà reso noto il pricing.
Offerta limitata
Proprio un anno fa a settembre veniva lanciato il nuovo BTp a 30 anni con scadenza 1 ottobre 2054 (ISIN: IT0005611741) e che riscosse ordini record sopra i 130 miliardi. Tale massimo sarebbe stato aggiornato a gennaio di quest’anno con il lancio del nuovo BTp a 10 anni. Il Tesoro rende anche noto che l’offerta sarà “no grow” di 5 miliardi di euro. Significa che per ciascuno dei due bond non eccederà tale importo. A tale proposito sono state annullate le aste in programma giorno 11 settembre e aventi ad oggetto emissioni di bond a 7 anni e superiori ai 10 anni.
Quali possibili condizioni
Quali potranno essere le condizioni offerte dal nuovo BTp a 30 anni? L’attuale benchmark stacca cedola annuale lorda del 4,30%, ma la quotazione è sprofondata a 96 centesimi dopo che nel dicembre scorso aveva superato 108. Trattando sotto la pari, il suo rendimento risulta essere superiore al tasso cedolare.
Infatti, ieri si aggirava sopra il 4,60%. E questa è una buona notizia per gli investitori, meno per lo stato italiano. Il secondo sarà costretto quasi certamente a fissare la cedola su valori più alti di un anno fa, e neppure di poco.
Stando alle condizioni di mercato e immaginando un premio preteso dagli investitori per acquistare la nuova emissione rispetto al trentennale già in circolazione con una scadenza di un anno più corta, probabile che la cedola sarà fissata in area 4,70%. Ciò si tradurrebbe in una cedola netta annuale sopra il 4,10%. La maggiore generosità si deve alla risalita dei rendimenti a lungo termine sul mercato obbligazionario globale negli ultimi mesi. Tra dazi, guerre e rischio inflazione gli investitori non mollano la presa e desiderano guadagnare di più per impiegare la loro liquidità nel lungo periodo.
Nuovo BTp a 30 anni investimento speculativo
Il nuovo BTp a 30 anni è pensato per quelle famiglie desiderose di percepire una cedola sostanziosa, ma che possano permettersi di privarsi del capitale per un periodo anche potenzialmente lungo. In ogni caso, sarebbe opportuno non destinare all’investimento una porzione rilevante del portafoglio obbligazionario. Per quanto l’appeal speculativo risulti alto per il possibile aumento veloce della quotazione con il calo futuro dei rendimenti, movimenti di segno contrario provocherebbero ingenti perdite in fase di disinvestimento anticipato. E’ la triste lezione di questi anni.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
