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Oggi: 26 Ago, 2025

Età pensionabile, la Meloni ha il piano ma chi lo capisce è bravo

Il governo blocca l’aumento dell’età pensionabile: cosa cambia per chi si avvicina alla pensione e quali scenari si aprono.
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2 mesi fa
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età pensionabile
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Parlare di età pensionabile in Italia è come raccontare una telenovela infinita: ogni puntata porta nuovi colpi di scena, ma questa volta il governo ha deciso di fermare tutto. Lo stop è arrivato sul possibile aumento dell’età pensionabile, che secondo la normativa vigente sarebbe dovuta salire in base all’aspettativa di vita. Una buona notizia per chi temeva di dover lavorare fino ai 70 anni, anche se la tregua potrebbe essere solo temporanea. Perché in Italia, quando si parla di pensioni, la parola “definitivo” è più rara di un treno regionale puntuale.

Cosa prevede la legge sull’età pensionabile

Attualmente l’età pensionabile in Italia è fissata a 67 anni, con un meccanismo che prevede l’aumento automatico in base all’aspettativa di vita.

Ogni due anni, l’ISTAT rilascia i dati aggiornati e, se la speranza di vita cresce, cresce anche l’età per andare in pensione. Secondo le previsioni, sarebbe potuta salire di 3 mesi già dal 2025, portando l’asticella a 67 anni e 3 mesi.

Il governo ha deciso di bloccare questo adeguamento automatico almeno fino al 2027. La decisione è stata presa per evitare di gravare ulteriormente su una generazione di lavoratori già alle prese con carriere frammentate, stipendi stagnanti e una crescente incertezza sulle pensioni future.

Il congelamento riguarda anche i lavori usuranti e gravosi, che rappresentano circa il 30% delle richieste di pensione anticipata. I lavoratori in questi settori potranno continuare ad accedere alla pensione con le regole attuali, senza temere un rinvio dell’età di uscita.

Lo stop all’aumento: perché e per quanto

Secondo i dati del Ministero del Lavoro, oltre 500.000 lavoratori avrebbero dovuto fare i conti con l’aumento dell’età pensionabile se il governo non fosse intervenuto.

Lo stop consente di avviare un tavolo di confronto con le parti sociali per ripensare il sistema previdenziale e introdurre eventuali forme di flessibilità in uscita.

Il governo ha chiarito che il blocco durerà fino al 31 dicembre 2026, ma già dal 2027 potrebbero arrivare nuove regole. Molto dipenderà dall’andamento demografico: oggi l’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più anziana in Europa, con un rapporto di 1,5 lavoratori attivi per ogni pensionato. Numeri che mettono sotto pressione il sistema e rendono complicato garantire pensioni dignitose senza interventi strutturali.

Perché il tema dell’età pensionabile divide l’Italia

La decisione del governo è stata accolta con favore dai sindacati, che da anni chiedevano un freno agli automatismi legati all’aspettativa di vita. Ciò detto, il blocco non risolve i problemi di fondo: come finanziare un sistema previdenziale che rischia di essere insostenibile?

Le imprese, invece, temono che un ulteriore irrigidimento delle uscite dal lavoro possa ridurre la disponibilità di manodopera, soprattutto in settori già in crisi. Intanto, i giovani guardano al futuro con scetticismo, temendo di non arrivare mai al traguardo della pensione o di doverci arrivare a un’età in cui il riposo non sarà più una conquista, ma una necessità di sopravvivenza.

Chi è vicino alla pensione dovrebbe monitorare gli aggiornamenti normativi nei prossimi anni: per ora il traguardo resta fissato a 67 anni, ma la situazione potrebbe cambiare dal 2027.

La pausa concessa dal governo è solo un tampone e non una soluzione definitiva. In sostanza: il blocco dell’aumento dell’età pensionabile è una buona notizia per milioni di italiani, ma è anche un segnale che il dibattito sulle pensioni è tutt’altro che chiuso.

I punti più importanti.

L’aumento dell’età pensionabile è stato bloccato fino al 2027: resta fissata a 67 anni.

La misura interessa circa 500.000 lavoratori e riguarda anche i lavori gravosi.

Il tema divide l’Italia tra esigenze di sostenibilità e il diritto a un riposo dignitoso.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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