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Oggi: 05 Dic, 2025

La Romania emette un dual tranche in dollari e riapre il bond in euro 2039

La Romania emette un nuovo bond in dollari dual tranche a 5 e 10 anni, al contempo riaprendo la scadenza del 2039 in euro.
5 mesi fa
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Bond Romania, nuova emissione
Bond Romania, nuova emissione © Licenza Creative Commons

La Romania ha annunciato all’inizio di questa settimana l’emissione di un nuovo bond dual tranche in dollari con scadenza rispettivamente a 5 e 10 anni. Al contempo, ci sarà la riapertura del bond in euro con scadenza luglio 2039 e cedola 6,75% (ISIN: XS3021378388), la cui prima tranche venne collocata sul mercato in primavera per 500 milioni. E’ un gesto che presuppone coraggio quello di Bucarest, che proprio in questi giorni sta discutendo tra le proteste di piazza il piano di austerità fiscale. Il premier Ilie Bolojan, da poco nominato dal presidente centrista Nicusor Dan, punta a contenere l’immenso deficit. L’anno scorso fu al 9,3% del Pil, mentre quest’anno dovrebbe scendere appena al 9%.

Entro il 2026 dovrebbe tendere al 6,5%, stando agli accordi presi con l’Unione Europea.

Tempo di austerità a Bucarest

L’austerità prevede aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica, compreso il “congelamento” di stipendi pubblici e pensioni fino all’anno prossimo. L’IVA ordinaria salirà dal 19% al 21%, le accise sul carburante del 10% e il bollo auto di quasi l’80%. I bond della Romania si sono apprezzati anche in doppia cifra dalle elezioni presidenziali di maggio, quando il sindaco europeista di Bucarest vinceva a sorpresa contro il candidato sovranista George Simion. La scadenza oggetto della riapertura è schizzata da un minimo in area 92 centesimi a quasi 102.

Rating bassi e rischi alti

Il decennale in euro con scadenza ottobre 2035 e cedola 3,875% (ISIN: XS1313004928) è salito nel frattempo da meno di 77 a più di 84 centesimi. Il rendimento è sceso all’attuale 6,40%, restringendo lo spread con il tasso mid-swap da 515 a 375 punti base. Dunque, i bond della Romania continuano ad offrire sostanziosi premi rispetto alle emissioni benchmark nell’Eurozona.

Ma i pasti gratis non esistono. Il rischio di credito resta medio-alto come da rating: BBB- con outlook negativo per S&P e Fitch e Baa3 con outlook positivo per Moody’s.

Un eventuale declassamento anche solo di una delle suddette agenzie internazionali farebbe precipitare i bond della Romania tra i “junk”. I fondi d’investimento se ne sbarazzerebbero, acuendo la crisi fiscale. La fragile situazione politica rappresenta il principale rischio per il mercato. La maggioranza parlamentare è composita e divisa sulle misure di austerità da adottare per risanare i conti pubblici. Lo schieramento sovranista si è rafforzato alle ultime elezioni politiche e cresce ulteriormente nei consensi. Fin dove si spingerà il governo sul contenimento del deficit? Metterà a repentaglio la già bassa popolarità o getterà il cuore oltre l’ostacolo per puntare a un orizzonte di medio-lungo termine?

Bond Romania con margini di crescita

Il premier ha dichiarato che la situazione rumena è come la favola del lupo. I governi negli ultimi anni hanno promesso a Bruxelles di ridurre il disavanzo, mentre hanno continuato a spendere. Ora che inizierebbero a fare sul serio, nessuno più li prende in parola. Se tali promesse saranno finalmente mantenute, per i bond della Romania esistono grossi margini di crescita.

Basti pensare che il decennale in euro offriva un premio intorno ai 265 punti sul mid-swap nel 2020. Un calo del rendimento dell’1% porterebbe a un apprezzamento vicino all’8%.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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