Dopo quanto tempo dalla domanda viene pagata la pensione? Come canta Biagio Antonacci con il brano Quanto tempo e ancora: “Ma quanto tempo e ancora ti fai sentire dentro, quanto tempo e ancora rimbalzi tra i miei sensi. Quanto tempo e ancora ti metti sempre al centro, quanto tempo e ancora, ancora tu l’amore“.
Il tempo è una presenza silenziosa ma costante nelle nostre vite.
Segna i momenti più belli, accompagna i cambiamenti e spesso ci porta a fare delle domande del tipo: Quanto tempo ci vuole ancora? Quando arriverà quel giorno tanto atteso?
Domande che nella canzone riguardano l’amore, ma che nella vita reale riguardano gli ambiti più disparati, come ad esempio le scadenze lavorative o quelle fiscali.
Lo sanno bene tutti coloro che sono ormai vicini al traguardo della pensione. E che dopo anni di lavoro, fatica e sacrifici si chiedono quando potranno finalmente beneficiare di tale trattamento.
Dopo quanto tempo dalla domanda si paga la pensione?
Stabilire a priori quanto tempo passi dalla presentazione della domanda all’erogazione del primo assegno pensionistico non è possibile. Questo perché le tempistiche di elaborazione possono differire per via di diversi fattori. Tra questi si annoverano la correttezza e completezza della documentazione presentata, il tipo di pensione richiesta, i carichi di lavoro dell’ente previdenziale e l’eventuale necessità di ulteriori verifiche di tipo amministrativo o del rispetto, ad esempio, dei requisiti contributivi.
A fornire maggiori delucidazioni in merito ci ha pensato lo stesso Istituto Nazionale della Previdenza Sociale attraverso un comunicato stampa datato 13 maggio 2025, inerente la Relazione di verifica sull’attività dell’Istituto nel 2024.
Entrando nei dettagli, si evince che:
- “Le pensioni afferenti alla gestione privata accolte entro 30 giorni nel 2024 sono state l’81% rispetto al 76% del 2023; quelle accolte oltre 120 giorni nel 2024 sono state il 4% del totale, rispetto al 6,5% dell’anno precedente, evidenziando un miglioramento dei tempi di accoglimento delle stesse.
- Le pensioni afferenti alla gestione pubblica accolte entro 30 giorni nel 2024 sono state pari al 91,5% del totale, rispetto all’80% del 2023; quelle accolte oltre 120 giorni nel 2024 sono l’1,3% del totale rispetto al 4,9% del 2023, evidenziando un miglioramento dei tempi di accoglimento”.
Per quanto riguarda la Naspi, le domande accolte entro trenta giorni nel corso 2024 sono state pari al 93% del totale, rispetto al 91,5% dell’anno prima. Le domande di tale trattamento accolte oltre 60 giorni nel 2024, invece, sono state pari al 3,1% del totale rispetto al 3,8% del 2023. Si registra quindi un miglioramento dei tempi di accoglimento.
Cosa fare in caso di ritardo nel pagamento della pensione
I primi pagamenti degli assegni pensionistici possono registrare ritardi di alcune settimane o mesi per motivi tecnici o amministrativi. Se trascorrono più di 60 giorni dalla presentazione della domanda e il primo assegno pensionistico non risulta ancora accreditato, è opportuno accedere alla sezione “Fascicolo Previdenziale”. Fascicolo disponibile sul portale INPS per verificare lo stato della pratica.
Questa consultazione consente di accertare se la domanda è stata accolta. Ma non solo, permette di conoscere la data di decorrenza della pensione e di controllare l’eventuale emissione della disposizione di pagamento.
Con l’occasione è opportuno controllare anche i dati bancari o postali, in modo tale da accertarsi che siano corretti. In caso di ritardi è possibile contattare il call center dell’istituto di previdenza, inviare una mail o recarsi di persona presso una delle sedi dislocate sul territorio per ottenere maggiori informazioni in merito. In alternativa è sempre possibile rivolgersi a un Caf o patronato per ottenere apposita assistenza.
