Il Ministero di economia e finanze ha pubblicato ieri i risultati del 2 per mille ai partiti con riferimento alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2022. E sono diversi gli spunti interessanti che emergono dall’analisi dei dati. Anzitutto, la prima posizione resta del Partito Democratico (PD). Enrico Letta avrà anche perso le elezioni politiche di settembre, ma il Nazareno ha raccolto circa 7,35 milioni di euro dai contributi degli elettori, attestandosi a una quota del 36% dell’ammontare totale di 20,4 milioni. A seguire troviamo Fratelli d’Italia, ma a lunga distanza.
Confronto con dichiarazioni del 2021
Rispetto all’anno precedente, mutano podio e importi. Al primo posto nel 2021 vi era ancora il PD con 6,9 milioni su un totale di 18,56 milioni di contributi versati con il 2 per mille. La fetta spettante ai democratici era allora del 37%. Al secondo posto c’era sempre Fratelli d’Italia con 2,7 milioni (14,5%) e al terzo compariva la Lega con 1,82 milioni (9,8%). Al quarto posto si trovava Azione con 882.000 (4,8%) e al quinto Italia Viva con 808.000 (4,4%). In generale, i contributi erogati dai contribuenti sono aumentati del 9,94%.
Stando agli ultimi dati sul 2 per mille, il PD ha segnato un aumento in valore assoluto del 6,4%, sotto la media generale. Fratelli d’Italia è balzato del 16%. La Lega ha accusato un crollo del 33,6%. Azione è cresciuto del 42,4%, Italia Viva del 20,5%. Ma Sinistra Italiana segna un boom del 65,2%, i Verdi del 45,8% e Più Europa del 43,1%. Cresciuta del 3,2% anche la contribuzione a favore di Forza Italia.
2 per mille, contributo medio ai partiti
A questo punto, proviamo a rispondere ad un’altra domanda. Quanto sono ricchi i contribuenti che erogano il 2 per mille ai partiti? I dati ci vengono in soccorso. Sappiamo che ad essersi avvalsi di questa scelta, che resta facoltativa, sono stati 1.431.384 contribuenti. Dunque, nel 2022 ciascuno di loro in media ha versato ai partiti 14,25 euro. Questa somma corrisponde al 2 per mille dell’IRPEF dovuta sui redditi dell’anno precedente. Moltiplicandola, dunque, per 500 si ottiene circa 7.127 euro. Questo è l’importo medio dell’IRPEF versata allo stato dai contribuenti che si sono avvalsi di questa scelta. Nel 2021, mediamente un contribuente aveva versato allo stato 4.810 euro di IRPEF, per cui possiamo già affermare che ad avvalersi del 2 per mille sarebbe stata la parte della popolazione più benestante.
Ma esistono molte differenze tra partito e partito. In media, ogni contribuente del PD ha versato al proprio partito 15,44 euro, corrispondente a un’imposta lorda complessiva di 7.720 euro. Qualcosa come il 10% sopra la media dei donatori del 2 per mille. Per Fratelli d’Italia il contributo medio è stato di 13,39 euro, pari a un’IRPEF di 6.697 euro, sotto la media. La Lega ha ricevuto un contributo medio di 12,14 euro, pari a un’IRPEF media di 6.071 euro. L’elettore-tipo di Azione ha versato 25,56 euro per un’IRPEF di poco inferiore a 12.780 euro. Di 18,47 euro è il contributo medio ad Italia Viva, corrispondente a un’imposta di 9.236 euro. E ancora: 11,03 euro per i Verdi (5.516 euro), 11,60 euro per Sinistra Italiana (5.800 euro), 13,38 euro per Articolo 1 (6.688 euro), 13,86 per Più Europa (6.929 euro) e 17,24 euro per Forza Italia (8.621 euro).
Sinistra avvantaggiata dai contributi volontari
In definitiva, i contribuenti più benestanti che hanno devoluto il 2 per mille della loro IRPEF ai partiti risultano essere gli elettori di Carlo Calenda, seguiti a lunga distanza da quelli di Italia Viva e Forza Italia.
Viceversa, solo il 16,3% ha scelto Fratelli d’Italia, a fronte del 26% riportato alle elezioni. Molto male Forza Italia con il 2,35%, benissimo il PD con il 33,2%. Insomma, sembra che chi prende più contributi con il 2 per mille sia destinato ad andare male alle elezioni. Parafrasando una celebre frase di Pietro Nenni, “tasche piene e urne vuote”.