Multa stradale in caso di passaggio con il semaforo rosso e photored, quando si può fare ricorso? ecco tutte le informazioni utili.

La multa attualmente prevista per chi passa con il semaforo rosso è di 150 euro, più la decurtazione di 6 punti dalla patente (raddoppiati per i neopatentati). Quest’infrazione del Codice della Strada è particolarmente pericolosa, per i rischi potenziali che può avere per gli altri veicoli coinvolti e per i pedoni. Proprio per questo motivo se l’infrazione avviene nelle ore notturne, a partire dalle 22.00, l’importo della multa sale a 200 euro.

Detto ciò però non sempre le multe al semaforo sono legittime ed esistono casi dubbi e motivi di ricorso.

 

Multa semaforo rosso e photored: le differenze

Non sempre le multe al semaforo vengono contestate immediatamente, anche perché a scattarle non è necessariamente il vigile urbano ma possono essere prodotte in seguito alla segnalazione del photored F17 (un dispositivo fotografico installato dalla Polizia Stradale in prossimità dei semafori). Prima di tutto il photored, essendo uno strumento elettronico, non può tener conto di alcune circostanze che potrebbero costringere l’automobilista a passare con il rosso. Mettiamo ad esempio il caso di una vettura ferma ad un incrocio per una coda: certamente non potrà aspettare che scatti di nuovo il verde per liberare l’ingorgo (vedi in proposito sentenza 7388/09)! Se dunque il verbale si basa esclusivamente sulla fotografia del photored e la multa non è stata contestata immediatamente dai vigili presenti nella zona, il ricorso dovrebbe essere teoricamente accettato (a meno che gli agenti di Polizia non possano produrre verbali di contravvenzioni analoghe scattate nello stesso momento nell’area e che attestino che erano impossibilitati a fermare il veicolo perché impegnati nella contestazione di altre multe).

Photored Cassazione: una sentenza che ha fatto discutere 

Sul punto si è espressa la sez. II civile della corte di Cassazione con sentenza numero 23301 del 17.11.

2005. La Corte ha giustificato la sentenza su una lettura elastica dell’articolo 384 del Regolamento di esecuzione sul Codice della strada, che include tra i casi in cui l’agente può non fermare un veicolo che commette infrazione anche il passaggio con il rosso. In realtà i giudici hanno fatto notare che la norma ha carattere regolamentare e puramente esemplificativo e che di fatto  è difficile dimostrare di essere stati impossibilitati a fermare un veicolo che è passato con il rosso (a differenza di quanto avviene per le contravvenzioni per eccesso di velocità ad esempio). La legge 214/03 però ha introdotto l’articolo 201 del Codice il comma 1-bis, inserendo nel codice l’articolo sopra citato del Regolamento e riconoscendogli dunque valore legislativo. Da questo punto di vista lo spartiacque è fissato al 18 marzo 2004: in questa data infatti tutti i photored sono stati omologati dal ministero delle Infrastrutture n modo da poter assicurare la legittimità di multe automatiche. Tra i requisiti è richiesto che l’apparecchio scatti almeno due foto della vettura. Se ne deduce che tutte le multe successive a questa data, se basate su almeno due fotografie del photored, sono legittime, anche senza immediata contestazione. Va detto peraltro che, poiché il testo della legge sopra citata, è soggetto a diverse interpretazioni, non sono mancati casi di parere contradditorio della Cassazione (sentenza n.27414/2009). Questo crea incertezza nell’esito dei ricorsi: va ricordato peraltro che dal Giudice di Pace si paga un contributo minimo per iniziare la causa e che, nell’alternativa via del Prefetto, si rischia di pagare il doppio dell’importo della multa in caso di rigetto del ricorso.

 Multa stradale semaforo rosso: decurtazione punti o pena pecuniaria?

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Come abbiamo visto sopra chi passa con il rosso è soggetto ad una sanzione pecuniaria di 150 euro, più la decurtazione di 6 punti dalla patente.

Abbiamo anche visto che, anche nel caso di contravvenzione fatta con rilevazione automatica e senza contestazione immediata, non è detto che il ricorso venga accettato. L’unica alternativa in questo caso, per chi è preoccupato della decurtazione dei punti più che della multa pecuniaria, è quella di appellarsi al dispositivo della sentenza della Corte Costituzionale (27/2005), che recita espressamente: “I punti alla patente possono essere tolti solo a chi viene identificato nel commettere l’infrazione ergo quando si riceve un verbale per un’infrazione commessa dal proprio veicolo, e oltre alla multa è previsto di levare punti, se entro 30 giorni non si comunicano all’autorità i dati di chi fosse alla guida in quella specifica circostanza, i punti non verranno più levati al proprietario… quest’ultimo dovrà pagare un’ulteriore sanzione (art.180 comma 8: da 343,35 a 1276,55 euro“. Se, una volta notificato il verbale, non si comunicano entro trenta giorni i dati del conducente, resta salva solo la pena pecuniaria (che però aumenta di valore).

 Ricorso multa semaforo rosso: come procedere

Il ricorso va presentato entro 60 giorni dalla notifica della contravvenzione dinanzi al Prefetto o al Giudice di Pace competente territorialmente (relativamente al luogo in cui è avvenuta la presunta infrazione). Non è necessario essere assistiti da un avvocato.

 

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