Un’annata disgraziata per Maranello, che ha concluso il campionato di Formula Uno con un pessimo quarto posto nella classifica dei costruttori e quinto e sesto posto per quella dei piloti. E se in pista il Cavallino Rampante è andato male, il titolo Ferrari in borsa non sta andando meglio. Il bilancio dall’inizio dell’anno è del -23,4%. Addirittura, la discesa dai massimi storici toccati nel febbraio scorso è stata sinora superiore al 35%.
Target price rivisti
Rispetto a un prezzo di borsa odierno sopra i 313 euro, Jefferies ha tagliato il target price sul titolo Ferrari a 310 euro dai precedenti 345. Perlomeno, ha confermato il giudizio “hold” (tenere in portafoglio).
Oddo lo ha rivisto da “outperform” a “neutral”, tagliando il target price da 430 a 340 euro. Per Morgan Stanley, che ha avviato la copertura, il giudizio è “equal weight” e target price a 367 euro.
Bilanci in crescita
Titolo Ferrari sopra- o sottovalutato? E perché è sceso così tanto? A leggere i bilanci, tutto si direbbe fuorché le cose stiano andando male. Le vendite nei primi nove mesi dell’anno sono salite dell’1%, i ricavi netti dell’8% e l’utile netto del 7%. Quest’ultimo è salito a 1,219 miliardi al 30 settembre scorso. Tenendo presente anche l’utile netto realizzato nel quarto trimestre del 2024, otteniamo un dato annuale sopra gli 1,6 miliardi. Esso si confronta con una capitalizzazione odierna sui 60,64 miliardi.
Il rapporto P/e, che misura il multiplo a cui scambiano le azioni rispetto agli utili, si aggira attualmente a circa 37,8. Trattasi di quasi il triplo rispetto alla media del listino FTSE MIB. Tuttavia, la società fa parte del comparto del lusso, che viene valorizzato in borsa più di altri per alcune peculiarità positive come la scarsa elasticità della domanda e le elevate potenzialità di crescita.
Considerate che all’apice di dieci mesi fa, il titolo Ferrari scambiava ad oltre 61 volte gli utili netti realizzati nei dodici mesi mesi precedenti. Capitalizzava allora oltre 93 miliardi.
Titolo Ferrari giù dopo la corsa
Veniamo alla domanda. Il calo in borsa di questi mesi non è attribuibile ad un qualche andamento negativo delle vendite, né ai cattivi risultati in Formula Uno. Sembra più che altro che il mercato abbia venduto il titolo Ferrari dopo che aveva corso troppo. Nei tre anni al febbraio scorso, aveva segnato un balzo di oltre il 150%. Tra poco meno di un mese saranno dieci anni dallo sbarco in borsa. Il bilancio resta più che positivo: +673%, pari a una crescita media annuale del 23%.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
