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Oggi: 05 Dic, 2025

Tesoro via da Monte Paschi entro il 2026 per rispettare l’accordo con l’UE

Il Tesoro completerebbe l'uscita dal capitale di Monte Paschi entro la fine dell'anno prossimo per ottemperare all'accordo con l'UE.
3 mesi fa
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Azioni Monte Paschi giù nell'ultimo giorno dell'OPAS
Azioni Monte Paschi giù nell'ultimo giorno dell'OPAS © Licenza Creative Commons

Da oggi e fino al lunedì 22 settembre sarà riaperta l’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (OPAS) lanciata da Monte Paschi di Siena sulle azioni Mediobanca. L’operazione si era chiusa l’8 settembre con adesioni per il 62,2951%. Probabile che saliranno oltre i due terzi del capitale, vero obiettivo dell’istituto guidato da Luigi Lovaglio. Ad oggi, il Tesoro in Monte Paschi detiene una quota pari all’11,7%, ma che a seguito dell’OPAS risulta già scesa intorno al 5,8%. E certamente si ridurrà ulteriormente con le ulteriori adesioni.

Tesoro non più primo azionista di Monte Paschi

I principali azionisti sono ormai privati.

La holding Delfin della famiglia Del Vecchio è salita al 21%, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone al 13%. La loro ascesa è dovuta al fatto che fossero azionisti anche di Mediobanca rispettivamente con quote al 20% e 10%. Tramite l’OPAS, hanno acquisito ulteriori 2,533 azioni toscane per ogni azione portata in adesione.

Verso privatizzazione totale

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha in questi giorni ribadito un concetto: il Tesoro non controlla Monte Paschi. Una precisazione che segue le indiscrezioni, secondo cui lo stato italiano uscirà dal capitale della banca senese entro la fine dell’anno prossimo. Una volta completata formalmente la fusione con Mediobanca, la permanenza non avrebbe più alcun senso. Anzi, c’è un accordo da rispettare con l’Unione Europea. Questa aveva preteso la cessione del controllo entro il 2024, cosa che è avvenuta con la discesa del Tesoro sotto il 20% del capitale.

La quota residuale non sarebbe considerata più capace (da sola) di controllare la banca. Tuttavia, il risanamento c’è stato e dopo la nazionalizzazione del 2017 sarebbe arrivata l’ora di una completa privatizzazione.

Vi spinge Forza Italia, che teme che lo stato possa tornare a fare il banchiere, distorcendo il mercato. Già sono stati pesanti le critiche all’OPAS lanciata con la benedizione del governo Meloni.

Costi del salvataggio e incassi da privatizzazione

L’addio del Tesoro a Monte Paschi ripianerebbe le perdite patite dai contribuenti con il salvataggio del decennio passato? L’iniezione di capitale nel 2017 fu di 5,4 miliardi, di cui 1,6 miliardi per ristorare gli obbligazionisti subordinati. Qualcuno conteggia anche i 4 miliardi dei Tre-Monti bond, ma quegli aiuti furono restituiti per intero dalla banca e con gli interessi. Nell’autunno del 2022, poi, il Tesoro partecipò alla ricapitalizzazione con 1,6 miliardi. L’uscita dal capitale iniziava nel novembre del 2023 con la cessione di una prima quota del 25%. Lo stato incassò per l’occasione 920 milioni. Nel marzo dello scorso anno, una seconda quota del 12,5% venne venduta per 650 milioni.

Infine, nel novembre dello scorso anno il Tesoro vendette un altro 15% di Monte Paschi e incassò 1,1 miliardi. Fu in quell’occasione che entrarono come soci Delfin, Caltagirone e Banco BPM/Anima. Un’operazione aspramente criticata per le modalità e oggetto di indagine giudiziaria su esposto di Mediobanca. In totale, quindi, lo stato ha rimpinguato le casse per circa 2,6 miliardi. Molti meno dei 7 miliardi spesi per mettere in sicurezza Rocca Salimbeni.

Tesoro su Monte Paschi resta in forte perdita

Ma c’è ancora una quota residuale da mettere sul mercato. Ai valori di borsa attuali, lo stato incasserebbe altri circa 1,6 miliardi. Se da qui alla cessione il valore di Monte Paschi-Mediobanca salisse ulteriormente, l’azzeramento del capitale farebbe introitare al Tesoro ancora di più. E in una banca ormai in mani private, acquistare una quota anche del 4-5% sarebbe rilevante per la governance. Quasi impossibile, comunque sia, che lo stato riesca a riprendersi tutti i 7 miliardi spesi. Ad oggi, il bilancio rimarrebbe negativo per almeno 2,7 miliardi.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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