Tecnologia anche per il mercato dei diamanti, ora più facile comprarli

Una grande rivoluzione per il mercato dei diamanti, che grazie alla tecnologia possono ambire a diventare un business èiù diffuso, superando le difficoltà di questa fase storica.
7 anni fa
4 minuti di lettura

La rivoluzione del blockchain

I diamanti, a differenza dell’oro, non sono considerati commodities, quanto meno non sono riconosciuti tali da tutti. La caratteristica principale di una materia prima negoziata sui mercati sta, infatti, nella fungibilità. Un’oncia di oro 24 carati è quotabile, grazie al fatto che essa risulta uguale a qualsiasi altra oncia, mentre ogni diamante è diverso dall’altro e una valutazione generale non è possibile, dipendendo da svariati fattori, quali il colore, la lucentezza, il carato, la forma, etc. Non esiste ad oggi, infatti, una borsa dei diamanti, anche se di recente un tentativo simile è nato in Asia con il Singapore’s Diamond Investment Exchange.

Ma la vera rivoluzione in corso la sta facendo “blockchain”, il sistema utilizzato per i pagamenti digitali, alla base del funzionamento dei Bitcoin, tra l’altro. Una società con sede a Londra, Everledger, sta sfruttando questa tecnologia per tracciare ben 1,6 milioni di pietre preziose, ciascuna delle quali viene associata a decine di caratteristiche, in modo da averne una descrizione esatta. La società sta facendo lo stesso con altri beni di lusso, tra cui le bottiglie di vino di alta qualità. Grazie a questa tecnologia, viene rimossa la principale barriera alla base della mancanza di una borsa dei diamanti. Infatti, se ad oggi non è stato possibile tenere alto il grado di liquidità di questo mercato, come accade per l’oro, essendo necessaria una valutazione pietra per pietra, adesso non solo diventa possibile per qualunque acquirente verificare le caratteristiche del diamante che intende acquistare, ma grazie all’ampio database, le banche eviteranno di restare vittime di truffe con l’erogazione di doppi e tripli finanziamenti e il mercato stesso avrà una garanzia di qualità e sulla sicurezza della transazione, nonché sarà a conoscenza se un diamante sia stato prodotto o meno in laboratorio. (Leggi anche: Investire in diamanti? Nasce un mercato per il trading)

Mai più diamanti insanguinati con la tecnologia

Di recente, Amazon ha scoperto, ad esempio, che una pietra preziosa venduta sul suo sito risultava già essere stata venduta.

Smascherando la società, l’ha espulsa immediatamente dalla sua vetrina, impedendole di continuare a vendere. Per non parlare di una delle ragioni della crisi dei diamanti, ovvero dell’aumentata sensibilità tra i consumatori sulla loro provenienza, da quando alla fine degli anni Novanta non esplose il problema etico dei cosiddetti “diamanti insanguinati”, frutto di traffici illeciti tra Liberia e Sierra Leone. Nella prima, una violenta guerra civile aveva ridotto in schiavitù migliaia di persone, tra cui bambini, costrette a lavorare presso i letti dei fiumi per trovare gemme da vendere al mercato nero e con cui finanziare la guerriglia degli oppositori.

Da allora, gli standard adottati in questa industria sono stati innalzati e con il cosiddetto Kimberley Process dell’ONU sin dall’inizio del Millennio, oltre il 75% delle aree in cui si estraggono diamanti assicura sulla tracciabilità delle pietre grezze vendute, anche se questo mercato è sempre stato caratterizzato da un florido traffico illegale, che sfugge al rispetto delle regole internazionali. Con la tecnologia “blockchain”, si assesta un colpo anche a questo mercato nero, rendendo molto più difficile raggirare sulla provenienza dei diamanti, esistendo un database globale e disponibile praticamente a tutti gli interessati. Che siamo dinnanzi a una svolta culturale, che fornirà nuova linfa vitale al business delle pietre preziose? (Leggi anche: L’industria dei diamanti ora punta sui giovani e cambia slogan)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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