C’è sempre grande preoccupazione quando si tratta di home banking, le banche offrono la massima sicurezza per le operazioni da smartphone, ma il problema sono i cyber criminali, e anche qualche nostra azione sconsiderata.

Truffe online, home banking a rischio

I contanti stanno sparendo, le banche si sono ampliate con servizi online che replicano in tutto e per tutto le funzioni di quelle fisiche. Cosa mancava a questo nuovo scenario? Naturalmente i ladri. Se prima la rapina in banca era l’atto per eccellenza della banda criminale, ora i gruppi delinquenziali ci provano con le truffe online.

600 mila euro rubati da una banda italiana che dal 2015 ad oggi è riuscita a farla franca. Per fortuna c’è il lieto fine, la Polizia Postate è infatti riuscita a rintracciare la banda di cyber criminali e sono scattate le manette. 14 gli arresti, ma potrebbero aumentare visti gli altri 32 indagati.

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Ora però ci si interroga sull’effettiva sicurezza dei nostri dispositivi. A dire il vero però stavolta a mostrare le crepe è l’intero sistema che ruota intorno agli smartphone. A sentire infatti il modus operandi della banda viene quasi da sorridere. La tecnica usata dalla banda si chiama Sim Swap e consiste nella sostituzione della Sim da parte dei criminali. Il primo passo che i cyber criminali devono compiere è ottenere il numero telefonico della vittima, dopodiché riuscire ad accedere alle credenziali del soggetto, e ciò è possibile grazie al phishing, ma nella sua espressione più alta. Con un semplice messaggio magari su WhatsApp, i criminali invitavano la vittima a cliccare su di un link correlato nel messaggio, così da insidiarsi nel dispositivo, scovare cache e dati registrati nello stesso ed arrivare quindi a scoprire tutte le informazioni necessarie per passare al piano successivo.

Il seguente step riguarda appunto quello di sostituire la Sim del device, per poter quindi aggirare l’ultimo ostacolo, ossia l’accesso della banca online tramite Sim registrata.

Con una serie di documentazioni false, la banda di criminali riusciva a convincere l’operatore telefonico a disattivare la Sim in uso e avviarne una nuova. In questo modo aveva quindi tutto l’occorrente per accedere all’home banking della vittima e svuotargli il conto. Come difendersi? Quel che noi possiamo è evitare il primo contatto con i delinquenti, quindi mai cadere nella trappola del phishing e segnalare immediatamente messaggi WhatsApp, email e SMS che sono sospetti.

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