Chi si ricorda del Tamagotchi? Probabilmente gli under 30 faranno grandissima fatica a ricordarlo e dovranno andare a sbirciare su Wikipedia per capire di cosa stiamo parlando. Per tutti gli altri invece l’effetto nostalgia è dietro l’angolo, soprattutto se vi diciamo che sta per tornare.

Tamagotchi, nuova versione in arrivo

Grazie a Bandai America sta per arrivare una nuova versione riveduta e corretta, o meglio modernizzata, con tanto di fotocamera e accesso ai social, del Tamagotchi. Stiamo parlando di un gioco giapponese lanciato nel 1996 (da noi arrivò un anno dopo).

Il giochino in questione era presente all’interno di un dispositivo portatile e simulava la vita di un animaletto. Avete presente il più moderno The Sims per console? Ecco, in questo caso si doveva dar da mangiare all’animaletto in questione.

Si trattava di un simulatore di vita, oltre ad alimentarlo dovevamo lavarlo e coccolarlo. Insomma, proprio come un vero e proprio animaletto domestico. Se non lo facevamo? Beh, nel caso il padrone si fosse dimenticato di lui, il Tamagotchi sarebbe morto. Sul finire degli anni 90, come dicevamo, questi animaletti virtuali presero piede in tutto il mondo, poi via via il successo è progressivamente scemato fino a scomparire del tutto. Qualche anno fa la società Bandai, la stessa che lo aveva lanciato nel 96, ci riprova, ma con scarso successo.

Il ritorno dei Tamagotchi

La società nipponica, nella sua succursale americana, non demorde e ora ci riprova ancora, stavolta con una formula al passo coi tempi. Il nuovo dispositivo infatti sarà munito di sensore per fotocamera, così da permetterci di scattare foto di noi in compagnia dell’animaletto fatto di pixel. E non abbiamo usato questo termine a caso, la nuova versione infatti si chiama proprio Tamagotchi Pix.

Tra le novità, oltre alla fotocamera c’è la possibilità di interagire con altri Tamagotchi, quindi con altri utenti, con un massimo di 100 interazioni.

I preordini sono già partiti in USA e Canada, mentre non si hanno ancora notizie in merito al suo arrivo in Italia. Tra le sei lingue disponibili però c’è anche l’italiano, quindi l’arrivo dalle nostre parti sembra scontato.

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