Altre immagini in arrivo dalla sonda New Horizons hanno rivelato nuovi e importanti dettagli su Plutone e i suoi satelliti. Ricordate la catena montuosa ghiacciata apparsa sui primi scatti? Bene, nel cuore di Plutone c’è un’altra catena montuosa, che però risulta essere di poco più bassa rispetto all’altra, non superando i 1.000-1.500 metri di altezza. La nuova catena montuosa si trova tra la pianura ghiacciata dello Sputnik e una regione dal colore scuro che è piena di crateri e che attirato con particolare attenzione l’interesse degli scienziati della NASA. Queste nuove montagne scoperte da New Horizons si trovano a sud-ovest della regione Tombaugh, che sarà presa in esame dagli scienziati.

  Le prime impressioni ci raccontano come la pianura ghiacciata dello Sputnik sia relativamente giovane, mentre la zona scura e ricca di crateri sia vecchia di 1 miliardo di anni. Il capo degli geologi che si occupano della missione, Jeff Moore, ha riscontrato notevoli differenze “tra l’aspetto delle giovani pianure ghiacciate a est e il suolo scuro e pieno di crateri a ovest”, sottolineando anche come sia in atto “una complessa interazione tra i materiali più chiari e quelli più scuri che stiamo ancora cercando di capire”.   pluto-1   Le foto di New Horizons ovviamente non si fermano solo a Plutone, ma anche ai suoi satelliti, e in particolare a Notte e a Idra. Idra mostra una forma molto irregolare e presenta sulla sua superficie dei crateri. Molto piccolo in dimensioni (55×40 chilometri), presenta una zona più scura sulla parte superiore, il che fa presagire una composizione diversa rispetto alle altre zone e quindi altrettanto irregolare. L’altra luna che ha destato molto interesse è Notte, soprattutto per una macchia rossa che compare in una regione del satellite e che differisce dal colore grigio neutro che ricopre il resto della superficie.
Si suppone possa essere un cratere, mai dati che invierà la sonda alla Terra toglieranno il velo al mistero.   pluto-2   Per le immagini delle altre Lune, Cerbero e Stige, bisognerà invece attendere qualche mese.     Fonte e Foto | NASA