Sembra fantascienza, oppure uno di quei film con i supereroi, ma il mantello dell’invisibilità è realtà ed è pure low cost: si chiama Rochester Cloak e prende il suo (primo) nome dal fatto che la progettazione proviene proprio dall’Università di Rochester, grazie ai fisici Joseph Choi e John Howell. Il dispositivo, se così si può chiamare, è ancora in fase sperimentale, ma presto potrebbe essere venduto in tutto il mondo a un prezzo decisamente economico. Insomma, invisibile e pure low cost: che volete di più? In realtà l’invisibilità è solo un’illusione ottica e il prototipo può risultare interessante se applicato in alcuni campi.

 

Com’è fatto il mantello dell’invisibilità?

Il mantello dell’invisibilità progettato a Rochester si compone di 4 lenti comuni poste a una distanza regolare tra di loro e in grado di deviare la luce facendo in modo che essa giri intorno all’oggetto e non lo colpisca, rendendolo perciò invisibile. O comunque, occultandolo. Sì, perché l’invisibilità non è nient’altro che un’illusione ottica, ma funziona anche a livello macroscopico: un effetto speciale, insomma, ma fatto abbastanza bene. Abbastanza perché è sufficiente uno spostamento dell’osservatore affinché l’oggetto occultato si veda. L’attuale grande difetto del Rochester Cloak è il fatto che riesce a nascondere un oggetto per 15 gradi, non rendendolo più invisibile qualora l’osservatore si sposti. Una imperfezione su cui si sta lavorando per ultimarlo e ridefinire gli ultimi dettagli e poi metterlo in commercio a un prezzo low cost.

 

A cosa serve il mantello dell’invisibilità?

Una volta ultimato, il mantello dell’invisibilità potrebbe servire a diversi scopi: si parla ad esempio della medicina e più nel dettaglio delle operazioni chirurgiche, ma anche degli interventi effettuati in day hospital. C’è da dire che però molti istituti stanno lavorando a un mantello dell’invisibilità che rispecchi appieno la filosofia “fantascientifica” del prodotto: il fulcro della ricerca consiste nel nascondere completamente gli oggetti con la luce, in modo tale da “schivare” anche gli spostamenti dell’osservatore, ma finora queste ricerche hanno dato esito positivo solo con oggetti piccoli.

Il difficile è applicare questi sistemi con oggetti più grandi, cosa che il Rochester Cloak, nonostante si tratti di una mera illusione ottica, sembra aver centrato in pieno.

 

Per avere più informazioni sul Rochester Cloak, vi invitiamo a guardare il video seguente. Buona visione!

 

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