La privacy e la sicurezza sono due parole chiave molto importanti al giorno d’oggi, anche se facciamo di tutto per dare in pasto ad altri i nostri dati personali e le nostre informazioni, utilizzando quotidianamente social network – principalmente – ma anche servizi di messaggistica istantanea. Forse sarà per questo che è stato inventato Snapchat, chat che si distingue per la possibilità di inviare messaggi che si autodistruggono dopo essere stati letti, ma anche servizi come Confide, per il PC – e il nome è già emblematico di per sé.

L’ultimo arrivato in termini di chat all’insegna della privacy è Kibo, che nasce dall’idea di due sviluppatori – Vitaly Halenchik e Kiril Davydov – i quali hanno voluto creare un’applicazione che tenesse al sicuro le chat inviate ad amici e parenti dopo una festa a compleanno a sorpresa rovinata proprio dall’accidentale curiosità del festeggiato a sorpresa.   Kibo è presente sull’App Store – ed è disponibile solo per iPhone attualmente – da solo una settimana, ma conta già più di 23 mila utenti che ne hanno effettuato il download. Il meccanismo di Kibo, infatti, risulta vincente già in partenza, poiché l’app consente di mettere il lucchetto a qualsiasi messaggio inviamo se vogliamo che non sia letto. Naturalmente, per funzionare, è doveroso che sia il mittente sia il destinatario del messaggio abbiano già scaricato l’app, che attualmente non è ancora disponibile in lingua italiana, ma lo sarà presto, come hanno rassicurato gli sviluppatori.   Ma, in concreto, a cosa serve un’app come Kibo? Semplice: a tutelare la riservatezza e la privacy degli utenti. Nel caso in cui si voglia organizzare una festa di compleanno a sorpresa, o nell’eventualità in cui i messaggi che vengono scambiati tra mittente e destinatario si vuole restino segreti, ecco che Kibo viene in soccorso: lo spazio viene diviso in 2, da una parte i messaggi pubblici, dall’altra quelli che si vuole tenere al sicuro, lontano da occhi indiscreti.
Sarà così sufficiente premere sull’icona del lucchetto affinché il messaggio testuale venga convertito in codice criptato sbloccabile tramite password.   Per i due sviluppatori, i principali punti di forza di Kibo sono 4:  

  • Usabilità: Kibo è sfruttabile attraverso qualsiasi tipo di servizio di messaggistica, nel quale svolge impeccabilmente la sua funzione di rendere segreti i messaggi;
  • Privacy: per tenere i messaggi che si vuole restino segreti lontani da occhi indiscreti, sia da chi ruba il vostro cellulare sia da chi vi getta l’occhio per pura curiosità;
  • Affidabilità: visto che l’applicazione è utilizzabile attraverso le principali chat e i servizi di messaggistica che già utilizzate;
  • Velocità: Kibo privilegia anche la rapidità, visto che consente di inserire frasi preimpostate per velocizzare la messaggistica privata.

  Ma tutti i messaggi inviati e ricevuti tramite Kibo dove finiscono? Gli sviluppatori vogliono rassicurare gli utenti, affermando come il team dietro Kibo sia costantemente a lavoro per garantire la riservatezza delle comunicazioni. “Stiamo salvando tutti i messaggi usando il nostro server speciale, ma tutti i messaggi vengono salvati in forma anonima e nessuno potrà associare un messaggio a un utente specifico”. Per chi fosse interessato, l’app Kibo è attualmente scaricabile dall’App Store, visto che almeno in questa prima fase del lancio, sarà disponibile solo per iOS.