Ne avevamo già parlato a dicembre 2014 con un contest dedicato ai designer che avevano inventato delle forme di pasta che poi l’azienda italiana stampò in 3D. Oggi riparliamo della pasta fatta con una stampante 3D e di Barilla come azienda protagonista grazie alla presentazione avvenuta in occasione del Salone Internazionale dell’Alimentazione Cibus 2016 di una stampante 3D in grado di produrre pasta, realizzata in collaborazione con l’impresa olandese Tno. Non strabuzzate gli occhi: gli ingredienti di questa pasta stampata in 3D non sono toner e fogli bianchi, bensì semola di grano duro e acqua, che trovano posto nelle apposite cartucce e che sono finalizzate alla realizzazione dell’impasto.

Insomma, mettete da parte i mattarelli e cominciate a procurarvi queste innovative cartucce per creare pasta dalle forme più svariate e come desiderate.   [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]#Barilla e i nuovi formati di stampa stampati in 3D[/tweet_box]   Ma questa innovativa pasta prodotta da Barilla tramite una stampante 3D sarà mai messa in commercio? Ovviamente sì: già nei prossimi mesi, infatti, sugli scaffali troveremo 4 nuovi pacchi di pasta mai visti finora. Stiamo parlando di rose – l’idea del designer francese Loris Tupin che vinse il contest 1 anno e mezzo fa – cubi, lune e vortici, forme viste anch’esse in quella sfida di creatività che Barilla ha premiato e che ora intende commercializzare. L’impressione è che Barilla voglia innovare e rinnovare proponendo nuove soluzioni rispetto a quelle già esistenti, magari prendendo letteralmente per la gola i clienti desiderosi di provare nuove forme di pasta e condirle come meglio credono.   La stampante 3D di Barilla, dunque, avrà il merito di rivoluzionare la cosiddetta pasta fatta in casa, attraverso il lancio di un dispositivo che alla fine si duplicherà: il primo su scala domestica, il secondo – decisamente più grande – su scala industriale, ideale per il settore della ristorazione.
Attualmente il dispositivo è infatti in grado di produrre quattro pezzi di pasta in circa 2 minuti, ma Barilla e Tno guardano avanti, ponendosi un obiettivo più concreto, vale a dire produrre tramite la stampante 3D una porzione di pasta nello stesso lasso di tempo sopraccitato, ovvero due minuti.   Per ora, dunque, la stampante 3D di Barilla in grado di produrre pasta è solo un prototipo, che nei prossimi mesi sarà perfezionato fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Infatti, come ha affermato il responsabile del settore innovazione e prodotti pronti, Fabrizio Cassotta, l’azienda sta vagliando “i futuri scenari di utilizzo: il più probabile è quello domestico”, precisando che attualmente “stampanti di questo genere che si usano per plastica e metalli costano nel formato più compatto attorno a 1.500 euro“, una cifra dunque piuttosto elevata e che difficilmente in molti potranno permettersi. Tuttavia, come riporta la vice presidente della divisione Global Discovery Center, Michela Petronio, la stampante non sarà concepita solo come un prodotto, bensì “come uno strumento di ricerca per sperimentare nella creazione dei formati, nell’impasto e nell’esperienza di gusto”.   Insomma, non preoccupatevi troppo nel pensare che forse un giorno mangeremo pasta prodotta da una stampante 3D, perché sarà buona e gustosa lo stesso, ma soprattutto sarà più originale e creativa. E potrete farla anche voi, in base alle vostre esigenze e ai vostri desideri!