Continua il braccio di ferro tra USA e Huawei, ma stavolta gli Stati Uniti spostano il tiro sull’Italia e il 5G, e ci chiedono di bloccare l’accesso alle reti da parte dell’azienda cinese, considerata costola del regime comunista del paese.

Usa vs Huawei, nuovo round

Si combatte su campo neutro questa volta, ed è ancora una volta L’America di Trump a lanciare il guanto della sfida. “Venditori ad alto rischio e non sicuri come Huawei e ZTE – ha detto Krach – offrono al governo autoritario del PCC la possibilità di interrompere o usare come un’arma applicazioni critiche nelle infrastrutture o fornire avanzamenti tecnologici alle forze militari cinesi”.

Chiara quindi la politica di Krach in questo senso, per lui infatti i riferimenti europei dovrebbero essere la finlandese Nokia e la svedese Ericsson. Senza mezzi termini aggiunge che se i paesi europei, tra cui l’Italia, dovessero continuare a sostenere, o anche solo non ostacolare, il lavoro di Huawei con il 5G, rischia di saltare l’alleanza Nato.

La Gran Bretagna non se lo ho fatto dire due volte, ma anche in Italia Huawei sta trovando non poco ostruzionismo, più o meno ufficialmente. TIM l’ha infatti esclusa dalla gara d’appalto per la sua rete core, mentre stesse scelta è arrivata anche da Vodafone che l’ha eliminata dalla rete core in tutto il vecchio continente.

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