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Oggi: 11 Dic, 2025

La Svizzera non taglia i tassi con l’inflazione a zero, ma per il mercato saranno negativi nel 2026

La Banca Nazionale Svizzera ha lasciato i tassi di interesse invariati e a zero, anche se il mercato crede che torneranno negativi nel 2026.
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La Svizzera lascia i tassi a zero
La Svizzera lascia i tassi a zero © Licenza Creative Commons

La Banca Nazionale Svizzera ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse a zero. La comunicazione era ampiamente prevista dal mercato, nonostante l’inflazione nello stato alpino risulti azzerata da mesi. Anche per i prossimi anni è attesa bassissima: 0,2% nel 2025, 0,3% nel 2026 e 0,6% nel 2027. L’istituto ha un target compreso tra 0 e 2% per la crescita dei prezzi al consumo. Il Pil quest’anno dovrebbe crescere dell’1,5%, mentre nel 2026 rallenterebbe al +1%. Nel terzo trimestre si è contratto dello 0,5% a seguito degli alti dazi americani imposte sulle esportazioni elvetiche. Nelle scorse settimane, però, le autorità confederali hanno raggiunto un accordo con il governo degli Stati Uniti per abbassare la tariffa al 15% dal 39% fissato in estate.

Tassi negativi attesi nel 2026

Il prossimo aggiornamento sui tassi in Svizzera è in programma per il 19 marzo. A differenza delle altre banche centrali, la BNS si riunisce con cadenza trimestrale. Per il mercato lo spettro dei tassi negativi resta. Il tasso Saron, corrispondente a quello che per noi dell’Eurozona è l’Euribor, è sprofondato sottozero sin dallo scorso giugno. E anche la curva forward prospetta tassi negativi per tutto il 2026 e una successiva risalita sopra lo zero.

Tasso Saron negativo da mesi
Tasso Saron negativo da mesi © Licenza Creative Commons
Previsioni sui tassi in Svizzera
Previsioni sui tassi in Svizzera © Licenza Creative Commons

Franco svizzero resta super

Per quanto le previsioni del mercato non siano legge, ci dicono che il taglio dei tassi in Svizzera potrebbe essere stato solamente rimandato. Un modo per guadagnare tempo e non indisporre subito la Casa Bianca dopo l’accordo commerciale. Infatti, l’amministrazione Trump avrebbe argomenti per eccepire che tassi più bassi servirebbero a indebolire il franco svizzero contro il dollaro.

E fondamentalmente sarebbe vero. Più che preoccupata del rischio deflazione in sé, la BNS vuole evitare che il cambio troppo forte danneggi le esportazioni, vitali per l’economia elvetica e che, indirettamente, finirebbe per alimentare una spirale negativa per i prezzi.

Tassi in Svizzera controcorrente?

Mentre scriviamo, l’euro perde lo 0,19% contro il franco e scende a un tasso di cambio di 0,9337. Non lontano dai minimi storici toccati un mese fa a 0,9225. La moneta unica può trarre sostegno dalla fine del ciclo dei tagli ai tassi a Francoforte. Anzi, dalla Banca Centrale Europea s’inizia a ragionare di un possibile rialzo, pur non vicino. La stessa curva dei rendimenti sovrani in Svizzera adombra, invece, tassi negativi. Le scadenze fino ai due anni offrono meno di zero e il decennale non arriva allo 0,30%. A titolo di confronto, i rendimenti tedeschi viaggiano sopra il 2,15% e il 2,85% rispettivamente.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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