Se state cercando una valida alternativa al caro bollette, allora le stufe pirolitiche potrebbero fare un giorno al caso vostro. Si tratta di dispositivi che utilizzano le biomasse e si basano sul processo di pirolisi. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Per pirolisi si intende un processo di decomposizione termochimica, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno che solitamente fa da agente ossidante. Tale processo lo differenzia appunto dalla combustione, la quale invece si verifica in presenza di ossigeno.

Ma perché vediamo il suo impiego solo nel futuro?

Stufe pirolitiche, pregi e difetti

Per comprendere il motivo di questa importante soluzione proiettato nel futuro, dobbiamo innanzitutto elencare quelli che sono i suoi pregi. Le stufe pirolitiche, come dicevamo, riscaldano grazie al processo di biomassa, il quale è in grado di riscaldare un contenitore fino a 400° di temperatura. A differenza delle tradizionali stufe che sfruttano la combustione, queste sono in grado di sfruttare la biomassa introdotta per il 280% in più. È composta da un contenitore biomassa, un tubo acciaio, un coperchio isolante che non fa entrare ossigeno, e foro di aerazione.

Queste stufe non necessitano di un collegamento all’energia elettrica, ma qui entriamo nel discorso relativo ai grandi vantaggi offerti. Con le stufe pirolitiche infatti si ha il massimo dell’efficienza energetica, visto che brucia i gas di scarto prodotti. È anche più ecosostenibile rispetto alle altre stufe, in quanto emette pochi gas inquinanti. È facile da istallare e utilizzare e non necessita di grande manutenzione. Infine, è più sicura, in quanto non necessita di un collegamento alle canne fumarie.

Non solo pregi, purtroppo

Tanti pregi, ma il più importante lo abbiamo lasciato per ultimo, ossia quello relativo al risparmio sui consumi. Con le stufe pirolitiche infatti è possibile risparmiare enormemente rispetto alle altre stufe a pellet o legna. Purtroppo c’è l’altra faccia della medaglia, quella relativa ai difetti.

E qui entriamo nel merito della questione relativa al suo possibile impiego nel futuro, ma non immediato. Il costo di tale stufa è decisamente esiguo, circa 100 euro, ma quello di alcune sue componenti necessarie è decisamente alto, anche migliaia di euro.

Questo dispositivo infatti al momento è disponibile solo per esterni o per campeggio, mentre nelle case ha una diffusione pressoché inesistente. Ciò significa che il mercato non ha ancora raccolto la proposta, ma vista la situazione di assoluta emergenza relativa agli aumenti dei consumi di gas ed energia, non è impossibile immaginare che tra non molto si possa optare per soluzioni più casalinghe. Potermmo quindi ipotizzare nuovi dispositivi innanzitutto molto più economici, ma anche a misura di appartamento, al fine di permetterne l’utilizzo anche in interni e nelle nostre case.