Secondo un recente sondaggio, tra i sistemi per risparmiare c’è ora quello di fare la spesa all’estero. Ma com’è possibile, vi chiedete voi… Ebbene sì, se il paese confinante non è troppo lontano, potrebbe essere la soluzione giusta per mettere da parte un po’ di soldini. Con la crisi economica crescente, ecco che questa soluzione diventa  una buona idea. A quanto pare, un ticinese su due fa proprio così.

Arrivare a fine mese si fa dura

Ebbene si, arrivare a fine mese sta diventando davvero dura per tutti nel vecchio Continente.

L’ormai lontana guerra in Ucraina ha scatenato una crisi tale che gli effetti si fanno sempre più stringenti sul nostro quotidiano. Ecco che la spesa all’estero, da bizzarra soluzione, diventa improvvisamente una trovata quasi geniale. Fare un tot di chilometri in macchina significa inevitabilmente spendere tanti soldi di carburante. Ma se lo si fa una volta sola in un mese andando raggiungere un supermercato particolarmente economico per fare una grande spesa mensile, allora ecco che può avere il suo perché. A confermare questa tesi ci ha pensato Comparis.ch che con un sondaggio ha scoperto che il 64% degli svizzeri va nei paesi vicini per fare la provvista mensile dei prodotti che occorrono.

Il 64% è davvero una percentuale enorme, praticamente ben oltre l’uno su due che avevamo citato nel nostro incipit. Insomma, la spesa all’estero per i ticinesi è diventata praticamente la prassi. I più propensi agli spostamenti sono i ticinesi italiani, con il 54%, seguiti dagli svizzeri francesi (23%) e quelli tedeschi (22%). Sulla questione è intervenuto Michael Kuhn, esperto Comparis in Finanze e Consumi, il quale approfondisce quelle che sono le ragioni che spingono a tale soluzione:

“Chi vive in una regione di confine si reca all’estero più spesso per risparmiare rispetto a chi abita nei Cantoni centrali e questo anche se finora il rincaro nei paesi limitrofi è stato nettamente più elevato che in Svizzera”

Spesa all’estero, una soluzione svizzera

Con le feste natalizie in arrivo, trovare il modo per mettere da parte un gruzzoletto è fondamentale.

Per questo motivo può essere particolarmente utile anche consultare una guida pratica al risparmio durante le festività in questione. Come dicevamo poi, c’è chi ricorre a soluzioni drastiche, come quella di andare a fare compere in un’altra nazione addirittura, se i prezzi sono vantaggiosi e soprattutto se i chilometri non sono troppi, poiché si vive al confine. La soluzione è così nota in Svizzera che è diventata una questione politica. La proposta arriva dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, la quale chiede di abbassare dagli attuali 300 ai 150 franchi il limite entro il quale chi fa o meglio che farà la spesa oltre frontiera non pagherà, rientrando sul territorio federale. A tal proposito, inoltre l’iva è pari al 7,7% oggi, ma già a partire da gennaio arriverà all’8,1%.

Secondo le statistiche, gli svizzeri hanno speso 8 miliardi di franchi per fare la spesa all’estero negli ultimi tempi. Molti di questi soldi sono andati proprio a supermercati italiani. Ritornando al sondaggio, secondo gli intervistati ora la priorità è proprio quella di riuscire a risparmiare più che mai. Il 49% ha infatti dato questa risposta, mentre solo il 13% ha affermato di voler provare investimenti in fondi e azioni per aumentare il proprio guadagno. Così prosegue Kuhn:

“Con il rincaro prosegue la tendenza già registrata durante la fase critica della pandemia. Il dato oggettivo è che la maggioranza degli svizzeri ha rinviato acquisti costosi a causa della situazione finanziaria incerta”.

I punti salienti…

  • gli svizzeri vengono a fare la spesa anche in Italia, 8 miliardi spesi per acquisti fuori nazione;
  • secondo un sondaggio, un ticinese su due fa la spesa all’estero;
  • i più disposti a queste trasferte gli svizzeri del Ticino italiano.