La rivoluzione già in atto in molti paesi sta per sbarcare anche in Italia: alcuni operatori stanno per lanciare le sim virtuali, o eSim, che non vanno più inserite all’interno dello smartphone, ma ‘inserite’ semplicemente mediante un codice. Gli operatori italiani che si stanno muovendo in questo senso sono soprattutto Tim e Wind, mentre Vodafone ha rinviato di poco l’annuncio, tutto sarà pronto per il 2020. Ma quali sono le caratteristiche e quali dovrebbero essere i vantaggi per l’utente?

I modelli di smartphone già predisposti per le sim virtuali o eSim

In effetti, l’Italia doveva adeguarsi a quella che all’estero è una ovvietà: l’arrivo del nuovo atteso modello Motorola Razr ne è la conferma.

Si tratta, infatti, di uno smartphone che non presenta più l’alloggiamento per la sim fisica e che può funzionare soltanto con l’eSim. Gli operatori italiani, se intendono vendere questo nuovo modello, devono dotarsi di questa nuova ‘tecnologia’. Lo stesso discorso vale per altri modelli: qualora chi possiede un iPhone o un Google Pixel volesse avere un secondo numero di telefono dovrebbe agire assolutamente in questo senso. In definitiva, si assisterà alla fine degli smartphone dual sim. Ma quali sono le prime offerte degli operatori italiani?

Le prime offerte per la sim virtuale: Tim e Wind, aspettando Vodafone

Il primo operatore ad avere pensato ad una offerta per la sim virtuale è Wind: si tratta soltanto di una clientela selezionata e la promozione prevede una spesa di 4,99 euro al mese per 50 GB di traffico dati, minuti e sms illimitati. Tim non ha ancora lanciato nessuna offerta, ma si attende la decisione nello stretto giro di pochi giorni: l’unica cosa che si sa è che il costo di attivazione sarà di 10 euro esattamente come quello di una sim ‘fisica’. In realtà, all’estero la sim virtuale permette di abbattere i costi di produzione e distribuzione delle sim ‘fisiche’, ma in Italia, i cui operatori sono particolarmente tradizionalisti, non vogliono cedere su questo punto: la eSim della Tim sarà distribuita su una card molto simile a quella che presentava la carta ‘fisica’ e l’utente la carica inquadrando un QrCode con la fotocamera dello smartphone.

Ad essere in ritardo è invece Vodafone, operatore che, almeno in Italia, fa parecchie resistenze alle novità: dopo essere stato l’ultimo a dare la possibilità di utilizzare lo smartphone come hotspot WiFi, adesso ha deciso di adottare la nuova sim virtuale soltanto per Apple iWatch, una soluzione che di certo non può soddisfare.

Perché gli operatori italiani sono in ritardo nel lancio della sim virtuale?

La sim virtuale o eSim rappresenta sicuramente un vantaggio per l’utente: si può, infatti, avere un secondo numero e una seconda offerta sul proprio smartphone, che non è dal punto di vista ‘fisico’ un ‘dual sim’. Va poi sottolineato che, fuori dall’Italia, i costi di attivazione sono più bassi proprio perché gli operatori risparmiano su creazione e distribuzione: nel nostro paese, non è certo che vada così come abbiamo appena visto per l’operatore Tim. Il timore è che i ricavi e i dividendi si abbassino ulteriormente e che la concorrenza divenga ancora più forte: l’Italia è il paese in cui le tariffe medie sono tra le più basse proprio grazie alla concorrenza. La tendenza protezionistica, però, rischia di far restare l’Italia indietro rispetto alle evoluzioni in atto in altri paesi.

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