Adam Smith diceva “il principio che induce a risparmiare è il desiderio di migliorare la propria condizione. Colui che risparmia sul reddito accumula un capitale che consentirà di impiegare altre persone in attività produttive”. Ed è proprio quello che ha fatto Poste Italiane grazie al libretto di risparmio postale.

Ha cominciato, infatti, a raccogliere soldi dal basso e con essi ha aiutato a costruire strade e ferrovie per unire e ricostruire il paese dopo lo scempio della guerra.

Prima era un’abitudine sottoscrivere il libretto per depositare il proprio denaro.

Il motivo è che era il metodo più semplice e veloce.

In molti si chiedono quindi come fare per sapere se una persona defunta aveva intestato un libretto di risparmio postale. Ecco la risposta.

Cosa devono fare gli eredi

Facciamo finta che un padre muoia e abbia intestato un conto o un libretto senza che i figli lo sappiano. Come potranno costoro venire a sapere che il loro padre era intestatario ad esempio di un libretto di risparmio postale?

Per avviare la pratica di successione in Poste, è necessario presentare alcuni documenti. Prima, però, gli eredi dovranno recarsi presso gli uffici postali presentando un certificato di morte che accerta appunto la scomparsa del presunto titolare del libretto. Questa comunicazione è molto importante perché grazie a essa, Poste può bloccare eventuali prelievi fatti da altre persone.

Una volta che si comunica il decesso, poi, con un atto scritto si può chiedere quali rapporti il defunto aveva in Poste. Se ad esempio possedeva un libretto di risparmio o anche dei buoni fruttiferi postali.

Ovviamente sono gli eredi che possono effettuare tale richiesta e devono sottoscrivere un’autocertificazione nella quale accertano di esserlo. In alternativa si può anche allegare un certificato di famiglia storico da quale si può accertare ancora meglio la discendenza.

Cosa succede poi?

Dopo che gli eredi del defunto presentazione la documentazione per scoprire se quest’ultimo aveva intestato un libretto di risparmio o ad esempio un buono, Poste ha l’obbligo di comunicare tali notizie.

Se ci sono rapporti, quindi, bisogna compilare il modulo di successione che verrà fornito agli uffici. In esso si legge che serviranno anche dei documenti come il certificato di morte, l’atto notorio o la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, la copia del documento di riconoscimento degli eredi nonché il codice fiscale.

Inoltre servirà la dichiarazione di successione in copia conforme all’originale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. In alternativa si potrà anche presentare la copia della dichiarazione Mod 4 che reca il timbro dell’Ade e la firma del direttore territoriale sempre dell’Ade.

Andrà bene, infine, anche il certificato di eseguita dichiarazione e di pagamento imposta. Si tratta del modello 240 Mecc che si dovrà presentare ovviamente in copia conforme.

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