Gli affitti in Italia sono sempre più esosi: non soltanto per il locatario (conduttore) ma anche per il locatore. Vi sono, però, dei modi per risparmiare che agevolano entrambi come la cedolare secca. Mentre coloro che affittano un immobile possono ricevere anche delle agevolazioni fiscali in sede di dichiarazione dei redditi.

Affitto di casa: ecco alcuni consigli su come risparmiare

In primis un modo per risparmiare sull’affitto è stipulare la cedolare secca ovvero pagare un’imposta sostitutiva dell’iperf e delle addizionali.

L’altro vantaggio della cedolare è che non si pagheranno l’imposta di bollo e quella di registro ed inoltre chi la sceglierà  rinuncerà per tutta la durata dell’opzione a chiedere l’aggiornamento del canone di locazione anche se previsto dal contratto e accertato dall’Istat. Il conduttore potrà invece chiedere alcune agevolazioni fiscali grazie alle quali una parte del canone di affitto viene detratta in sede di dichiarazione dei redditi.

Gli studenti fuori sede, ad esempio, potranno detrarre il 19% di un massimo di 2,633 euro all’anno. Invece i lavoratori che hanno perso il lavoro a causa di riduzione del personale voluto dall’azienda nella quale lavoravano o hanno avuto per lo stesso motivo riduzione di ore, potranno contare dell’aiuto dello Stato mediante il “fondo per la morosità incolpevole”. Il sostegno da parte dello Stato avviene anche quando per malattia grave o per decesso di uno dei componenti della fa miglia ci si ritrova in gravi condizioni economiche. Il fondo, però, in tali casi, viene gestito direttamente dalle varie regioni.

Come risparmiare sull’affitto di casa: alcuni consigli

Un altro modo per risparmiare è quello di stipulare un canone concordato ovvero un contratto di locazione in cui le parti possono concordare l’affitto tra un minimo ed un massimo in base agli accordi territoriali. Esso può essere stipulato per chi abita nelle grandi città come Bologna, Napoli, Roma, Milano, Firenze, Bari, Catania, Palermo e tante altre.

Esso, quindi, per l’inquilino comporta un canone più basso rispetto alla media di mercato mentre al locatario offre numerosi vantaggi fiscali.

Infine, coloro che hanno un affitto troppo alto rispetto al reddito, possono richiedere il “contributo comunale di integrazione al canone di locazione”. Per richiederlo, sarà necessario fare domanda al proprio comune compilando l’apposito modulo sul quale si dovrà dichiarare di essere in possesso di alcuni principali requisiti tra cui un’attestazione ISEE 2018 in corso di validità in cui l’ISE non dovrà risultare più alto di 28.470,83 euro e l’ISEE non più alto di 16.500 euro.

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