Il rischio di razionamento gas è sempre più alto, soprattutto ora che il prezzo è salito ancor di più. A breve ci sarà quindi una riunione dei paesi Ue ma la decisione su un eventuale tetto del prezzo del gas verrà presa solo nel prossimo vertice dei ministri dell’energia. Prendere una decisione non sarà facile anche perché ci sono i veti imposti da alcuni paesi come l’Olanda che sta traendo enormi benefici dalla situazione in atto. Il motivo è che è ad Amsterdam che si trova la borsa energetica che è il punto di riferimento a livello europeo per fissare i prezzi dei nuovi contratti.

Il conflitto tra Russia e Ucraina, purtroppo, sta mettendo in difficoltà non solo l’Italia ma anche i diversi paesi europei che si stanno preparando ad un inverno con meno risorse energetiche. Il nostro paese, quindi, sta valutando le misure più efficaci da mettere in atto a breve. Vediamo quali sono.

Quali misure verranno prese in Italia, è certo il razionamento del gas?

Con tutta probabilità tra qualche mese l’Italia potrebbe razionare il consumo del gas. Ma in che modo? Con l’accensione dei termosifoni posticipata di una settimana almeno e con lo spegnimento in anticipo di altri sette giorni. Quindi per risparmiare energia si potrebbe partire con l’accensione al Nord intorno al 15 ottobre a al Sud a partire da dicembre. Stesso discorso per lo spegnimento automatico che potrebbe essere anticipato rispetto al calendario solito partendo da Sud verso Nord.

L’altro intervento

Il razionamento del gas per la stagione fredda è un rischio più che reale. Ne sapremo comunque qualcosa in più nei prossimi giorni quando si raggiungerà un accordo, si spera, a Bruxelles. Intanto oltre al posticipo di accensione dei termosifoni, il Governo pensa ad una modifica delle temperature da impostare sui termostati. La legge al momento prevede che essa sia di massimo venti gradi con due di tolleranza.

Il limite, quindi, con una possibile nuova legge potrebbe scendere a 19 gradi. Inoltre i termosifoni potrebbero restare accesi un’ora in meno al giorno. Per l’Arera in questo modo si risparmierebbero 2,7 miliardi di metri cubi in dodici mesi. Il Governo, però, non vorrebbe imporre nulla ma solo affidarsi al buonsenso dei cittadini.
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