Sono destinati a crescere notevolmente i prezzi del diesel. “È certamente la più grande crisi che abbia mai visto”, ha dichiarato a Bloomberg l’ex numero uno di Saras, la raffineria della famiglia Moratti, Dario Scaffardi.

Il caro carburante continua a mordere, nonostante le quotazioni del petrolio siano scese nelle ultime due settimane del 10%. La benzina si attesta intorno a 1,68 euro al litro, mentre il gasolio costa in media una decina di centesimi in più.

Il governo Meloni ha deciso per un taglio della riduzione dello sconto fiscale, per cui i prezzi saliranno ancora.

Ma il vero problema riguarda proprio il diesel. La ragione è che ha una gamma di utilizzazioni molto più ampia rispetto alla benzina, dai camion alle navi, passando per treni, macchine industriali e agricoltura. Giusto per capire quello di cui stiamo parlando, soltanto per l’autotrazione, in Italia si consuma una quantità tripla di gasolio rispetto alla benzina.

La crisi dei prezzi del diesel è una crisi globale

L’impennata dei prezzi del diesel si attende per i prossimi mesi. La ragione è che il gasolio è impiegato in molti paesi anche per il riscaldamento o per produrre elettricità.

La pressione sui costi è altissima in tutto il mondo. Le riserve sono ai minimi storici praticamente ovunque, e ci sono paesi, come il Pakistan, che hanno già iniziato a chiudere determinate attività produttive per carenza di combustibile. L’allarme globale lo ha lanciato la IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, che ha annunciato come quella dei prezzi del diesel sarà la prossima grande crisi che l’Europa dovrà affrontare. Per fare un esempio estremamente chiaro, basti sapere che il costo di un barile di gasolio è aumentato del 70% rispetto all’anno scorso, cinque volte in più del costo del barile di petrolio.

La prima ragione della crisi è dovuta alla crescita della domanda in un regime di scarsità, ma a cosa è dovuta la scarsità? Durante la crisi pandemica molti impianti di raffinazione sono stati dismessi e gli investimenti nel settore sono diminuiti anche in vista della transizione ecologica verso fonti rinnovabili.

A questo si aggiunge la guerra in Ucraina, che colpisce soprattutto l’Europa.

La maggior parte del diesel importato dalla UE proveniva dalla Russia. Le prossime sanzioni potrebbero rappresentare il colpo di grazia per questo già fragile settore. I prezzi del diesel schizzeranno alle stelle e gli effetti sull’economia reale saranno estremamente pesanti.

Come risparmiare sul gasolio

La situazione dei prezzi del diesel, dunque, potrebbe divenire insostenibile. Oltre agli usi commerciali, il gasolio è utilizzato ovviamente anche come combustibile per le automobili. Chi ha un auto alimentata a diesel, come deve comportarsi? Cosa fare per risparmiare? La prima risposta, ovvia, sarebbe quella di cambiare la propria vettura, ma non tutti, e anche questo è ovvio, possono permetterselo. La seconda risposta è quella di acquisire uno stile di guida che permetta di consumare meno carburante.

Il primo consiglio è quello di effettuare la manutenzione del veicolo. Se, ad esempio, il filtro dell’aria è sporco, il motore consuma più carburante. Il secondo suggerimento riguarda lo stile di guida. Se si guida a 90 km/h, invece che a 100 km/h, si risparmia il 10% di diesel. Così come se si evitano le frenate brusche e in genere una guida nervosa, fatta di accelerazioni e frenate continue. Importante poi è guidare con la giusta marcia, i giri del motore non dovrebbero mai superare i 2.000 prima di cambiare marcia. L’ultimo consiglio è ovviamente quello di utilizzare quanto meno possibile l’automobile, si tratta del modo migliore per ridurre i consumi.

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