Quanta plastica utilizziamo ogni giorno e nemmeno ce ne accorgiamo! Il bello è che essa si è infilata anche nell’acqua dei rubinetti e a sverlarlo è la Orb Media, una onlus che ha effettuato uno studio su 159 campioni di acqua potabile presi in diverse parti del mondo. Esso è stato realizzato in collaborazione con alcune importanti università. In questo articolo vi sveleremo cosa è stato scoperto e quali sono gli oggetti che contengono plastica e nemmeno lo sappiamo. Prima, però, vediamo quali sono gli effetti di questo materiale sull’ambiente.

Purtroppo l’inquinamento da plastica è un problema che si sta aggravando in tutto il mondo e riguarda l’accumulo di rifiuti sia sulla terraferma che nel mare. Il problema è che la plastica quando si disperde nell’ambiente può persistere per centinaia di anni. La conseguenza è l’inquinamento dell’habitat naturale degli animali ma anche degli esseri umani.

La produzione

Oramai la plastica che si utilizza ogni giorno è impressionante. L’Onu ha infatti stimato che annualmente ne vengono prodotte 400 milioni di tonnellate, significa che ogni giorno ne sono generate circa 1,1 milioni di tonnellate. In più, la maggior parte di plastica è utilizzata per prodotti monouso come le bottiglie per cui si genera una grande quantità di rifiuti che spesso non vengono smaltiti in modo corretto. La conseguenza è ovviamente un significativo impatto ambientale.

Ricordate che negli anni ottanta c’era il vuoto a rendere del vetro? Una volta svuotato il contenitore si poteva rendere al fornitore che lo riutilizzava, addirittura anche per quaranta riutilizzi. Perché non fare così anche per la plastica? La plastica Pet è riutilizzabile fino a venti volte. Uno studio di Althesys, condotto usando lo strumento della cost-benefit-analysis, ha permesso di calcolare che il riciclo degli imballaggi di plastica ha avuto un costo di 1,9 miliardi. Ha portato inoltre benefici incrementali uguali a 4,6 miliardi di euro.

Questi ultimi sono derivati dalla riduzione della produzione, dallo smaltimento dei rifiuti ma anche da un minor utilizzo delle materie prime.

Ma vi siete mai chiesti perché si predilige la plastica ad altri materiali? Il motivo è che essa è economica e versatile per cui ha permesso la produzione di tanti prodotti diversi. È economica perché è facile da produrre e i suoi costi sono più bassi rispetto ad altri materiali. Nonostante questo, però, l’uso eccessivo di essa ha generato dei gravi problemi ambientali, sociali ed economici come quello della gestione dei rifiuti e dell’inquinamento dell’ambiente.

Che fare per ridurre la plastica?

È bello dire quanta plastica si utilizza ogni giorno senza fare poi niente per evitare che ciò accada. La prima mossa è quindi quella di non utilizzare la cannucce nei bar, le buste della spesa o le posate di plastica. La direttiva Sup dal 2019 prevede lo stop a piatti e bicchieri di plastica, bastoncini per le orecchie, posate e bacchette, etc. Nel nostro paese, però, si può ricorrere ad alternative in plastica biodegradabile e compostabile che per gli ambientalisti non è un bene.

Si dovrebbero poi modificare le proprie abitudini ricordando sempre che il 39% degli imballaggi è fatto di plastica. E ancora, si potrebbe optare per i prodotti alla spina che fanno anche risparmiare e aiutano l’ambiente. Inoltre sarebbe opportuno optare per l’acqua in vetro invece che per quella in plastica. Meglio ancora quella dei nostri rubinetti che, a parte qualche eccezione, è di buona qualità e controllata.

Altro consiglio è quello di preferire la frutta/verdura a chilometro zero che non viene confezionata e di evitare di farsi dare, ad esempio, dal salumiere il salume in una confezione di plastica. Tali suggerimenti applicati ogni giorno potrebbero portare a un risparmio di plastica notevole se tutti li seguissero.

Quanta plastica usi ogni giorno: questi oggetti ce l’hanno e neanche te ne accorgi!

Lo studio di Orb Media condotto su campioni di acqua potabile ha rilevato che la plastica si è infilata nei nostri rubinetti.

Le microscopiche fibre di plastica (materia da approfondire) potrebbero quindi creare problemi seri alla salute come succede ai pesci. Dallo studio, però, emerge che andrebbero effettuate maggiori ricerche per capire da dove proviene la plastica nell’acqua.

Lo sapevate che la plastica si può trovare in tessuti moderni come nylon e poliestere? Inoltre in cosmetici come creme, lozioni o altri prodotti di cura per la persona. Essi contengono, infatti, delle microsfere di plastica utilizzate per l’esfoliazione.

Fortunatamente dal 2024 i produttori di questo materiale, grazie alla Direttiva Europea, dovranno farsi carico delle pulizia/raccolta dei contenitori che si usano di più come quelli per il caffè. Entro il 2026, invece, arriverà lo stop dei tappi di plastica.

Nel nostro paese, però, alcune amministrazioni hanno anticipato i tempi con delle ordinanze per fermare l’abuso di plastica. Il lungomare di Napoli, ad esempio, è diventato plastic free, significa che è vietato l’utilizzo/commercializzazione e fornitura di contenitori, posate, cannucce, posate e degli altri oggetti monouso a uso alimentare di plastica.

Ricordiamo sempre quello che diceva Captain Charles Moorela plastica è un miracolo. Ma è un miracolo che è diventato un disastro.”

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