Con l’evoluzione del settore delle telecomunicazioni, i regolamenti cercano di adattarsi per garantire la massima trasparenza e la protezione degli utenti finali. Uno degli ultimi provvedimenti, definito senza precedenti, tutelerà i consumatori dai contratti di telefonia dando loro maggiori informazioni. Dovrebbe, poi, tutelarli dagli aumenti automatici dovuti all’inflazione. Questo è quanto ha comunicato la commissaria Elisa Giomi dell’Agcom. Ma vediamo cosa accadrà e perché gli utenti non sono per nulla allegri.

Cosa succederà?

I contratti di telefonia potranno essere indicizzati all’inflazione.

Significa che per la prima volta l’indicizzazione all’inflazione verrà applicata anche nel settore telefonico. Ovviamente ci saranno delle conseguenze importanti per gli utenti che temono degli aumenti costanti.

Il nuovo Codice delle Comunicazioni, però, prevede che vi siano delle tutele per far fronte agli aumenti come il diritto di recesso nonché il consenso esplicito. In più sarà necessario l’obbligo di trasparenza per gli operatori.

Nel nuovo regolamento si legge che le nuove regole si applicheranno a tutti i contratti indipendentemente dal giorno in cui sono stati stipulati. Nel caso in cui ci siano degli aumenti legati all’adeguamento dei prezzi dei consumi essi saranno vani senza il consenso esplicito da parte del cittadino. Inoltre, se quest’ultimo aderirà ai contratti indicizzati con correttivi, quando ci sarà l’aumento connesso all’inflazione, potrà anche recedere senza pagare nulla.

Se invece non ci sarà alcun correttivo rispetto all’indice Istat e l’utente vorrà recedere dal contratto, saranno invece applicati i costi previsti.

Nuovi standard di trasparenza nei contratti di telefonia e rincari automatici per inflazione

Nel 2017 per i contratti al telefono e nei centri commerciali vennero disposte nuove regole importanti così come lo saranno quelle di adesso. Le nuove condizioni dei contratti di telefonia daranno la possibilità agli operatori di aumentare le tariffe nella misura corrispondente all’incremento annuale dei prezzi al consumo.

Allo stesso tempo, però, questi ultimi dovranno anche applicare riduzioni di tale indice diminuendo le tariffe in misura corrispondente alla riduzione. In ogni caso la rimodulazione non potrà avvenire mai prima di dodici mesi.

Gli operatori, inoltre, dovranno inserire delle tabelle con tutti gli incrementi per gli indici di inflazione: 2%, 3%, 4%, 5%, 6% e 7%. Inoltre, caso in cui sulla pagina web ufficiale dell’operatore ci sia un tool di calcolo, dovrà essere inserito anche l’indice di inflazione.

Il nuovo regolamento impone agli operatori di telefonia di adeguare i propri modelli contrattuali garantendo la massima chiarezza e dettaglio nelle informazioni fornite agli utenti. Prima della conclusione del contratto, gli operatori dovranno fornire inoltre una serie di informazioni, incluse ma non limitate ai:
1. livelli minimi di qualità del servizio: chiari parametri che definiscono la qualità attesa del servizio offerto
2. condizioni e contributi per l’utilizzo di apparecchiature terminali: dettagli sulle spese e i requisiti per l’utilizzo di dispositivi terminali.
3. costi di attivazione, ricorrenti e legati al consumo: specifiche sulle spese legate all’attivazione del servizio e ai costi regolari o variabili.
4. dettagli del piano tariffario: informazioni dettagliate sui servizi inclusi, volumi (Gbyte, minuti, messaggi) e tariffe applicate a numeri o servizi speciali.

5. informazioni sulla presenza di clausole di adeguamento del prezzo all’indice di inflazione: specifiche sulle condizioni di adeguamento in caso di variazioni dell’indice di inflazione.
Tali informazioni dovranno essere presentate in modo chiaro, dettagliato e accessibile a tutti gli utenti finali, inclusi coloro con disabilità, e dovranno essere fornite su un supporto durevole.

In sintesi…

1. Il nuovo regolamento si propone di garantire chiarezza e tutela agli utenti finali nei contratti di telefonia
2. Le disposizioni dettagliate richiedono informazioni complete e accessibili, prevedono limiti nella durata dei contratti e definiscono i costi di recesso
3.

Ciò mira a stabilire un equilibrio tra la flessibilità per gli utenti finali e la necessità di norme contrattuali chiare.