A seguito delle decisioni della Banca Centrale Europea, i mutui a tasso variabile sono saliti alle stelle. Questa tipologia di finanziamento è stata la preferita dagli italiani negli ultimi anni ma adesso si sta rivelando un’arma a doppio taglio.

In molti, infatti, stanno avendo non pochi problemi a pagare le rate perché queste ultime sono aumentate a dismisura.

Quali strategie bisogna mettere  quindi in campo per risparmiare sulla rata e, soprattutto, su che cosa ha dato il via libera l’Abi?

Il via libera dell’Abi

Arriva il si dell’Abi all’allungamento della durata delle rate dei mutui ma solo se si è in regola con i pagamenti.

Per la Lega si tratta di un’ottima notizia perché così si andrà incontro alle esigenze di famiglie e di imprese.

Ieri mattina, intanto, il vicepremier Salvini è stato ospite della trasmissione “Morning News” su canale 5 dove ha parlato proprio di questo problema. Auspicava, infatti, che le banche decidessero di aiutare i cittadini allungando la scadenza dei mutui a tasso variabile. In questo modo la rata mensile sarebbe rimasta la stessa. L’unica differenza sarebbe stata la durata più lunga.

Anche il ministro Giorgetti sperava in tale provvedimento. Ha spiegato, infatti, che solo così l’impatto, alle volte insostenibile, sarebbe stato meno problematico. E ora finalmente l’Abi ha dato il via libera.

Mutui a tasso variabile alle stelle: ok all’allungamento ma come abbassare la rata?

Per risparmiare sulle rate dei mutui a tasso variabile si può ricorrere alla surroga che è un’operazione grazie alla quale si può cambiare del tutto il proprio finanziamento rivolgendosi a un’altra banca che propone offerte migliori. Più nel dettaglio, si può trasferire al nuovo istituto di credito il debito, variare la tipologia, il tasso e la durata. Ovviamente, prima di effettuare tale operazione, conviene comparare tutte le offerte presenti sul mercato per scegliere quella più conveniente.

C’è poi un’altra alternativa che è quella di chiedere alla propria banca di rinegoziare il proprio mutuo, passando, ad esempio, da un tasso variabile a uno fisso, misto, a rata protetta o con cap. Attenzione, però, la banca non è obbligata a rinegoziare il finanziamento già disposto.

Per chi non lo sapesse, ricordiamo che il mutuo a tasso misto permette a chi lo sottoscrivere di cambiare una o più volte, nel periodo del contratto e a scadenze prestabilite, la modalità di calcolo degli interessi da tasso variabile a fisso o viceversa.

Quello a rata protetta, invece, può offrire dei vantaggi se si stipulano mutui a tasso variabile in quanto si limitano i possibili aumenti dell’importo mensile della rata. Quest’ultima, infatti, è determinata ogni 12 mesi sulla base del tasso in vigore di volta in volta come è definito dal contratto.

Infine il mutuo variabile con cap è, come si evince dal nome, un finanziamento a tasso fisso variabile ma con un limite massimo. Esso è stabilito durante la sottoscrizione del contratto e oltre quel tasso il mutuo non potrà mai salire anche se i tassi di mercato lo supereranno.

Avere più alternative può far dormire sonni più tranquilli visto il periodo. È importante, però, sempre chiedere un piano di ammortamento per scoprire quale tipologia è la più adatta alle proprie esigenze.

Consigliamo, intanto, a chi non ha ancora sottoscritto un mutuo e vuole farlo, di valutare con attenzione qual è la propria disponibilità economica. Sarebbe auspicabile che la rata non sfiorasse un terzo del reddito disponibile. Solo così si avranno più possibilità di fronte alle altre spese mensili senza inutili patemi.

In sintesi….

1. I mutui a tasso variabile sono sempre più alti
2. Arriva l’ok dell’Abi per allungare le rate dei finanziamenti
3. Per abbassare le rate mensili, ci sono due strade: la surroga e la rinegoziazione.

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