Sono giunti i nuovi dati, aggiornati al 31 maggio 2020, dell’Osservatorio di Mutuionline.it che ci parlano di un graduale ritorno alla normalità per quanto concerne i mutui dopo la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus.  Dall’analisi si evince che l’attività di compravendita si era solo ridotta con il lockdown. Dal 4 maggio, però, si è subito ripresa con vigore: le richieste di mutui per acquisto prima casa sono infatti cresciute dal 29,6% del trimestre gennaio-marzo al 30,7% mentre le surroghe continuano ad essere molto quotate.

Surroghe ai massimi dal 2006

La richiesta di sostituzione mutuo e di surroghe continua ad essere molto elevata: quest’anno si è arrivati, infatti, al 65% contro il 55,6% del 2019 e dal 2006 (anno dal quale è disponibile la serie storica) tale dato rappresenta il più elevato. Ma qual è il segreto del fenomeno “surroghe”? Ebbene i bassi livelli raggiunti dai tassi di interesse che spingono ancora di più i mutuatari a ricontrattare i termini del finanziamento per risparmiare. La portabilità del mutuo, come si sa, grazie alla legge Bersani non prevede alcuna penale.

Anche la concorrenza tra le Banche completa ancor di più tale quadro positivo: nel trimestre a maggio, infatti, la quota di erogato con finalità surroga o sostituzione è stata del 59,9% anche se un poco inferiore rispetto ai primi 3 mesi (64,8). In ogni caso il dato è sempre ottimo.

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Riprendono le compravendite delle prime case

Sono ripartite le compravendite e di conseguenza i mutui per acquisto prima casa. Nel trimestre a maggio 2020 le richieste sono state il 36,4% del totale e quindi in aumento rispetto ai primi tre mesi dell’anno (quando c’era l’emergenza Coronavirus).

La buona richiesta di mutui è determinata anche dagli ottimi tassi di interesse. Sicuramente il più gettonato continua ad essere quello fisso che nel trimestre a maggio ha fatto registrare il 95,1% delle richieste.

Per quanto riguarda la durata, invece, si colloca sul gradino più alto il mutuo a 30 anni con una quota del 24,8% del totale. C’è poi quella a 25 anni che è passata dal 18,8% al 19,5% . Anche per quanto riguarda gli erogati, gli Istituti di Credito hanno finanziato mutui più lunghi: quelli a 30-40 anni sono stati il 22,2% mentre quelli a 25 anni il 17,6%, più elevati rispetto ai tre mesi precedenti.

Mutui: i tassi e gli importi

Il tasso medio variabile sui mutui a 20 e a 30 anni è stato indicato allo 0,81% contro lo 0,85% di aprile mentre quello fisso allo 0,84% dallo 0,85%. Per quanto riguarda i migliori tassi a 20 anni (che è la durata più richiesta) il tasso variabile migliore parte dallo 0,55% mentre per il fisso dallo 0,56%.

Per quanto riguarda, invece, l’importo medio richiesto (secondo l’analisi di Mutuonline.it) esso è sceso ancora per il 4° trimestre di seguito. Nel dettaglio si è passati dai 137.613 euro dei primi tre mesi dell’anno ai 136.98 euro nei tre mesi del 2020 a tutto maggio.

L’importo medio erogato dalle Banche, invece, è salito passando dai 139.738 del primo trimestre a 145.827 euro così come il loan to value che è salito al 24% del totale per la copertura del 71-80%, al 2,3% per quella oltre il 90% e al 15% per quella al 50-60%. È scesa, invece, la quota per la copertura al 61-70% al 22,9%.

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