Sta attirando investitori giorni dopo giorno, ma presto potrebbe dare risultati tutt’altro che positivi. Di cosa stiamo parlando? Di investire nell’intelligenza artificiale. Ormai sappiamo tutti quanto la tecnologia sia preponderante nel nostro quotidiano, ma i passi da gigante fatti negli ultimi mesi dal mondo dell’IA hanno destato anche l’interesse degli economisti.

C’è il rischio di “sovraconfidenza”

Robotica e intelligenza artificiale stanno vivendo un momento di grande successo, e la cosa non è passata inosservata agli investitori. Del resto, le performance dell’alta tecnologia stanno facendo ben sperare.

Da quanto poi OpenAI ha sdoganato ChatGPT e mostrato tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale, tutto il settore ha vissuto un vero e proprio boom. Prendiamo ad esempio, la startup Nvidia, la quale ha registrato un aumento del 190% nelle negoziazioni della scorsa settimana. Incrementi importanti anche per altri colossi del settore tech, come ad esempio Meta, la quale è cresciuta del 154%. Non se la passa affatto male nemmeno Tesla, che ha invece registrato un +99%. Insomma, gli investitori vedono questo mercato come una gallina dalle uova d’oro, e lo stesso Warren Buffet, conosciuto come l’”oracolo di Omaha”, ha mostrato interesse nel settore investendo in esso.

C’è però chi invece vuole andarci con i piedi di piombo e parla di effetto sovraconfidenza, ossia l’errore da parte degli investitori di voler anticipare gli impatti a lungo termine dell’intelligenza artificiale. È di questo avviso Mike Coop, Chief Investment Officer di Morningstar Investment Management. Secondo Coop tale rischio è concreto e c’è chi vede addirittura dei parallelismi tra la situazione attuale e le Dot-com nel 1999, quando il valore delle aziende attive su internet esplose fino però a trasformarsi in una bolla speculativa. Insomma, benché investire nell’intelligenza artificiale sembri oggi estremamente sicuro, c’è chi mette in guardia gli investitori asserendo che potrebbero presto insorgere delle insidie.

Investire nell’intelligenza artificiale, cosa preoccupa?

Come dicevamo, gli analisti stanno riscontrando delle inquietanti similitudini tra la situazione odierna e la bolla speculativa del 1999. In quel periodo fiorirono tantissime aziende nell’ambito informatico che operavano su internet. Il settore inquietante questione venne sovrastimato, ma era in realtà caratterizzato da imprese con una bassa capitalizzazione e di dimensioni ridotte. Si trattava quindi di aziende molto vulnerabili. Ciò va in contrasto con quanto invece sta accadendo oggi, dove invece le aziende coinvolte nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale sono dei veri e propri colossi del settore. La situazione attuale ha quindi delle fondamenta molto più solide. Ciò però non deve eliminare le altre perplessità che esperti come Coop stanno sostenendo.

Il rischio maggiore, infatti, arriva proprio dagli investitori, i quali stanno investendo come se sapessero quale sarà il vero impatto dell’IA, e anzi volessero anche accelerarne il processo. Anche Buffet è d’accordo a riguardo e ricorda che al momento è impossibile stabilire quali saranno gli effetti a lungo termine dell’IA. In fine, l’esplosione che tale fenomeno ha avuto, soprattutto negli States, sembra aver canalizzato tutte le attenzioni su questo unico settore. E anche questo è motivo di rischio. Secondo Coop in questo momento è quindi fondamentale utilizzare alcuni accorgimenti per investire sull’intelligenza artificiale limitandone i rischi.

Innanzitutto, essere consapevoli del fatto che non possiamo capire quale saranno gli effetti a lungo termine dell’IA. Inoltre, sarà fondamentale diversificare il portafogli. Quindi puntare su azioni che isolano il portafogli dai rischi di una recessione. In sintesi, gli investitori faranno bene ad essere consapevoli di cosa realmente stanno acquistando, ossia cosa al momento l’IA piò fare per l’azienda di riferimento, e non cosa potrebbe fare in un ipotetico futuro.

I punti chiave…

  • esplode il settore dell’alta tecnologia anche nel mondo degli investimenti;
  • c’è però chi teme una bolla speculativa come quella del 1999;
  • gli esperti consigliano di diversificare il portafogli per ridurre i rischi.