L’Associazione a difesa dei Consumatori “Codici” ha inviato una diffida alla Banca Unicredit nonché una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato perché il conto corrente di base è un diritto di tutti i consumatori anche dei richiedenti asilo. Ecco cosa è accaduto.

Apertura conto corrente ed ostruzionismo da parte della Banca

L’Associazione a difesa dei consumatori “Codici” comunica che nella città di Roma si sono registrati dei casi di gestione pratica scorretti che hanno visto protagonisti i richiedenti asilo.

La domanda presentata da questi ultimi per l’apertura di un conto corrente di base, infatti, è stata ostacolata dalla Banca Unicredit.

Ivano Giacomelli che è il segretario nazionale dell’associazione, ha comunicato infatti che l’apertura è ostacolata perché viene richiesta una documentazione eccessiva che non è prevista dalla normativa come ad esempio il passaporto o il documento di identità oltre al permesso di soggiorno in corso in validità e la tessera sanitaria.

Giacomelli spiega che ovviamente il richiedente asilo non ha tale documentazione tranne il permesso di soggiorno per cui la Banca non deve rifiutarsi di procedere alle richieste presentate. Tale condotta viola, infatti, il diritto del consumatore che è tutelato e garantito dal Testo Unico Bancario. Quest’ultimo stabilisce che gli Istituti di Credito devono offrire un conto di pagamento “in euro” con le caratteristiche di base e proprio per questo prende il nome di “conto di base”.

I consumatori che soggiornano in Ue

L’Associazione Codici comunica che tutti i consumatori che soggiornano in modo legale nella Ue, a prescindere, dal luogo di residenza hanno diritto ad un conto corrente di base senza che vi siano della discriminazioni e nell’elenco di coloro che ne hanno diritto figurano anche i richiedenti asilo.

Per questo Codici ha inviato una diffida ad Unicredit affinché cessi tale pratica scorretta e adotti tutte le misure necessarie atte a correggere o ad eliminare gli effetti dannosi di tali violazioni.

Qualora la Banca continuerà ad operare in tal modo, l’Associazione avvierà un’azione di classe per il risarcimento dei danni.

Attendiamo replica da parte dell’Istituto Bancario Unicredit

 

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