Chi ha un vecchio buono fruttifero postale degli anni ottanta possiede un tesoro. I tassi di interesse di questi titoli, infatti, nel passato erano molto convenienti. Una volta che ci si recava alle Poste per il rimborso, infatti, si poteva davvero gioire e pensare a come impiegare la discreta somma ricavata. C’è però ancora la possibilità di ricavare un bel tesoretto se si ha conservato gelosamente nel cassetto un titolo dei meravigliosi anni ’80.

Gli interessi di questi strumenti di risparmio/investimento, poi, nel corso del tempo si sono pian piano ridimensionati fino a toccare i minimi dello scorso luglio.

A causa dell’inflazione alle stelle, però, Cassa Depositi e Prestiti ha deciso di aggiornare i tassi. Lo ha fatto prima a luglio e poi a ottobre per cui i buoni fruttiferi postali sono tornati a essere un ottimo strumento per investire il proprio denaro. Non garantiranno i tassi di una volta ma sicuramente quello che si guadagnerà sarà superiore a qualche mese fa.

Buono fruttifero postale: come fare a sapere quanto vale?

Se si possiede un vecchio buono fruttifero postale di sicuro si tratta di un titolo cartaceo e della tipologia “ordinario”. Questa tipologia di prodotto, infatti, aveva una durata fino a 30 anni mentre adesso lo stesso buono dura solo fino a 20 anni e offre al termine dell’investimento un tasso di interesse fino al 2,50%.

I titoli di tipo cartaceo, però, hanno un grave problema rispetto a quelli dematerializzati: possono cadere in prescrizione. Essa si verifica dopo 10 anni dalla scadenza del buono fruttifero postale e quando si compie si perde il diritto a riscuotere sia il capitale investito che gli interessi.

Prima i titoli dematerializzati non esistevano ma adesso sono quelli che sicuramente convengono di più perché non possono mai cadere in prescrizione. Alla scadenza, infatti, il rimborso viene effettuato sul conto di regolamento (indispensabile per l’apertura di tale tipologia di prodotto).

Esso può essere un libretto di risparmio o un conto corrente BancoPosta ed è obbligatorio che il titolo sottoscritto abbia la medesima intestazione.

Il valore

Per scoprire quanto vale il proprio buono fruttifero postale, ci si dovrà connettere alla pagina di Cdp “calcolo rendimenti buoni”. La prima cosa da inserire sarà la tipologia “ordinari” in questo caso, la data di sottoscrizione ad esempio “12 marzo 1984”, l’importo “ 5 milioni di lire” e la data di liquidazione.

Per quest’ultima si potrà lasciare anche quella odierna. Cliccando sul tasto calcola si aprirà una schermata con tutti i dati. Sapremo che quel bfp è della serie O convertita ai tassi della serie Q a partire dal 1° gennaio 1987. Inoltre verrà anche indicata la data di prescrizione oltre la quale il buono fruttifero postale non sarà più rimborsabile che è il 31 dicembre 2024. Per quanto riguarda l’importo, con questo buono di 5 milioni di lire si avranno interessi lordi di 38.828,88 euro come si evince dal calcolatore di Cdp mentre il montante liquidato sarà di 41.411,17 euro.

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