Chi trova nel cassetto un buono fruttifero postale degli anni ottanta avrà tra le mani un vero e proprio tesoretto.

Se si nutrissero invece dubbi sull’esistenza di titoli a proprio nome, si potrà effettuare una richiesta presso uno sportello fisico di Poste Italiane. In questo modo si potrà verificare se ne esistano o meno. Tale ricerca comporterà però il pagamento di una commissione che varierà in base al numero di uffici che verranno coinvolti. Poste Italiane consiglia, prima di effettuare tale operazione, di individuare più informazioni possibili per agevolare la ricerca come la località di sottoscrizione, il periodo, la data esatta, etc.

Chiedendo il rimborso di un buono fruttifero postale degli anni ottanta non caduto in prescrizione, di certo non si diventerà ricchi ma almeno si avrà la possibilità di realizzare un piccolo sogno come un viaggetto. I tassi di interesse del passato, infatti, erano decisamente più alti di quelli odierni, nonostante l’ultimo aggiornamento al rialzo operato da Cassa Depositi e Prestiti dello scorso ottobre.

La prescrizione

Per richiedere il rimborso di un buono fruttifero postale cartaceo è necessario che quest’ultimo non sia caduto in prescrizione. Essa determina la decadenza dal diritto di ricevere sia la cifra investita che gli interessi maturati.

Che succede quindi al nostro denaro? Dunque, per i buoni emessi fino al 13 aprile 2001 la somma si prescrivere a favore del Ministero delle Economia e delle Finanze. Per i titoli sottoscritti dopo tale data, l’importo si prescrive a favore del Fondo istituito presso il Ministero delle Economia e delle Finanze per rimborsare chi è rimasto vittima di frode finanziaria.

Per evitare che ciò accada, Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti invitano i risparmiatori a controllare sempre la data di scadenza del proprio buono fruttifero postale. Qualora sul titolo non fosse riportata la data di scadenza, allora la si potrà verificare collegandosi al sito ufficiale di Poste Italiane.

Per maggiori informazioni, invece, ci si potrà rivolgere al personale presso gli uffici postali.

Il calcolo di Cdp

Supponiamo di aver trovato nel cassetto un buono fruttifero postale sottoscritto il 12 dicembre 1983. Per capire quale sarà il suo valore di rimborso netto al lordo della ritenuta fiscale e dell’imposta di bollo, si potrà utilizzare il calcolatore messo a disposizione sia da Poste Italiane che da Cassa Depositi e Prestiti.

Andrà inserita la tipologia di buono ovvero ordinario perché è l’unico per il quale ancora si potrà chiedere il rimborso, la data di sottoscrizione (ad esempio 12 dicembre 1983) e l’importo 6 milioni di lire.

Si aprirà una schermata che ci dirà che questo titolo era della serie O convertita ai tassi della serie Q a partire dal 1° gennaio 1987 e che il valore di rimborso netto sarà di 47.939,00 euro. Quest’ultimo è il valore nominale (cifra investita) aumentato degli eventuali interessi maturati. Questo al netto della ritenuta fiscale sugli interessi e al lordo dell’imposta di bollo. Inoltre si verrà a conoscenza del fatto che questo titolo scadrà il 31 dicembre di quest’anno (2023).

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