La crisi recente di alcune banche ha messo in allarme gli investitori che si chiedono se prodotti finanziari come i buoni fruttiferi postali siano sicuri. Sono tanti coloro che hanno investito il proprio denaro in tale strumento di risparmio/investimento e il motivo principale è che, soprattutto, negli anni 80 i tassi di interesse erano fantastici. Chi ha vissuto in quel periodo lo può ricordare bene in quanto alcune emissioni raggiunsero addirittura la doppia cifra.

Ora i rendimenti non sono più quelli di una volta ma, grazie all’aggiornamento dei tassi dello scorso ottobre, sono tornati a essere appetibili.

Ma sono davvero un prodotto sicuro?

Cosa sono e come si sottoscrivono

Tra le scelte preferite dagli italiani per investire il proprio denaro ci sono i buoni fruttiferi postali. Il loro andamento è stabile, non è soggetto agli andamenti del mercato finanziario per cui rispetto ad altri prodotti hanno una marcia in più. Esistono diverse tipologie di bfp che si possono scoprire collegandosi alla pagina di Poste Italiane dedicata. In tutto ce ne sono circa una decina e si differenziano l’uno dall’altro per il rendimento e la durata. Alcuni di essi, poi, sono dedicati solo ad alcune particolari tipologie di clienti.

L’investitore può scegliere la forma classica che è quella cartacea o la più moderna che è quella dematerializzata. Nel primo caso ci si dovrà recare presso l’ufficio postale più vicino alla propria dimora mentre nel secondo caso si potranno utilizzare anche i canali online come il sito ufficiale di Poste o l’applicazione BancoPosta. Sicuramente conviene di più scegliere la forma dematerializzata perché con essa non si rischia che il proprio titolo cada in prescrizione ovvero che non si possa più riscuotere né il capitale investito e nemmeno gli interessi maturati. Tornando ai titoli dematerializzati, essi sono rappresentati soltanto da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento.

Quest’ultimo può essere un libretto di risparmio postale o un conto corrente BancoPosta. I buoni fruttiferi postali, poi, devono avere la stessa intestazione del relativo conto di regolamento e, in caso di rimborso anticipato o a scadenza, il montante maturato viene accreditato in automatico su di esso. Questa tipologia di titoli è emessa in tagli da 50 euro e multipli e può essere rimborsata anche in anticipo sia totalmente che parzialmente rispettando, però, sempre il taglio minimo e i multipli.

Quanto sono sicuri i buoni fruttiferi postali?

A chi si chiede se i buoni fruttiferi postali sono sicuri, rispondiamo di si. Sono infatti garantiti dallo Stato Italiano, particolare non da poco. Sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti per cui, nel caso improbabile e remoto che quest’ultima fallisse, sarebbe lo Stato a rimborsare i risparmiatori. Grazie a tali strumenti di risparmio, Cdp finanzia tutta una serie di progetti di sviluppo per la crescita del paese. Raccoglie le risorse essenziali per promuovere investimenti atti a migliorare i servizi pubblici locali, le infrastrutture e il sistema imprenditoriale.

I punti di forza dei buoni fruttiferi postali sono sicuramente la tassazione agevolata sugli interessi che è del 12,50% invece dell’aliquota ordinaria sulle rendite finanziarie che è del 26% e la possibilità di chiedere il rimborso quando si vuole. Inoltre per tali titoli non è previsto alcun costo per la sottoscrizione o il rimborso e in più sono esenti dall’imposta di successione.

Chi desidera quindi un prodotto a zero rischi e sicuro perché garantito dallo Stato Italiano, potrà scegliere i buoni fruttiferi postali nati nel lontano 1925 e da allora molto cari ai risparmiatori.

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