I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono un strumento di investimento sicuro perché garantiti dallo Stato Italiano e perché emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Essi possono essere equiparati con i Buoni del Tesoro ma, a differenza di essi che possono oscillare per le variazioni del mercato, sono sicuri perché sempre rimborsati al loro valore nominale. Ci si chiede, però, come si fa a riscuotere quelli ereditati e quali documenti si dovranno presentare per la successione.

Buoni fruttiferi postali: alla morte dell’intestatario cadono in successione

I bfp di Poste Italiane alla morte dell’intestatario cadono in successione così come gli altri beni di quest’ultimo.

Gli eredi, quindi, che vorranno il rimborso di essi dovranno presentare il certificato di morte del defunto nonché compilare tutta la documentazione necessaria (che potrà essere richiesta presso gli sportelli di Poste Italiane) per l’apertura della pratica di successione. Qualora gli eredi siano più di uno, tutti dovranno recarsi presso le Poste e rilasciare la certificazione che attesti la loro parentela con l’intestatario dei buoni (basterà anche il testamento). Il tempo da attendere stimato è di circa tre settimane.

Successione bfp: che documenti presentare?

Gli eredi che effettueranno pratica di successione dei buoni fruttiferi postali dovranno presentare alle Poste Italiane in primis l’estratto dell’atto di morte di colui che era titolare dei buoni. Su di esso dovranno comparire il nome ed il cognome della persona deceduta, la data ed il luogo in cui è avvenuto il decesso e la sua ultima residenza o anche domicilio nonché (qualora ci sia) il nominativo del coniuge.

L’altro importante documento da presentare è l’atto notorio o anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale siano indicati tutti quanti gli eredi e le loro generalità. Qualora vi sia un testamento, occorrerà presentare il verbale di pubblicazione del testamento segreto o olografo in copia conforme all’originale.

Ricordiamo che il testamento olografo è quello scritto per intero, datato e sottoscritto di mano dal testatore mentre l’altro è quello in cui il contenuto resta segreto fino alla sua apertura dal notaio. Qualora il testamento sia pubblico, infine, servirà la copia conforme all’originale dell’atto pubblico. Ovviamente tutti gli eredi, poi, dovranno presentare la loro carta di identità in corso di validità nonché il loro codice fiscale.

Infine, comunichiamo che, secondo quanto afferma la Legge, i buoni fruttiferi postali in successione non concorrono a formare l’attivo ereditario per cui non devono essere dichiarati.

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