Venerdì scorso il rendimento del Btp decennale ha raggiunto il livello del 3,4% e un dato così alto non si registrava dal lontano 2018. Inoltre lo Spread con il Bund tedesco ha toccato i 214 punti base per cui si tratta di un altro record dal maggio del 2020. Secondo gli esperti, quindi, questa è l’occasione giusta per diversificare il proprio portafoglio rispetto alle azioni. Ma il buono fruttifero postale 5×5 in questa prospettiva conviene ancora?

Btp decennale ai massimi

Con il BTP decennale ai massimi gli investitori guardano con maggiore interesse ai titoli governativi ma anche alle obbligazioni aziendali sulle varie scadenze.

Silvio Vergallo responsabile flexible bond funds di Eurizon spiega al quotidiano Larepubblica che lo scenario che stiamo vivendo negli ultimi mesi si configura come un buon contesto. Esattamente per cominciare a costruire “un’allocazione obbligazionaria ben diversificata e dai ritorni interessanti”. Ovviamente l’aumento dei tassi di mercato significherà per il Tesoro una spesa più alta per gli interessi. Il dato però crescerà ancora anche perché fino a dicembre si registreranno nuove emissioni per 146 miliardi. Questo significa che per essere assorbite, esse dovranno offrire agli investitori tassi più alti.

L’alternativa al BTP decennale è il buono fruttifero postale 5×5?

Il rischio dell’investimento nel BTP decennale è legato alla volatilità del prezzo prima della scadenza. Ovviamente l’instabilità è più alta per i titoli che scadono a lungo termine come il BTP decennale che comporta un rischio superiore rispetto a quello a 1/3 anni. Chi non vuole rischiare ed avere un rendimenti fisso che cresce nel tempo può optare per il buono fruttifero postale 5×5. Esso è emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, collocato sul mercato da Poste Italiane e garantito dallo Stato Italiano. È l’investimento ideale per il lungo periodo, fino a 25 anni con flessibilità di rimborso in ogni momento. Si ha però diritto al riconoscimento degli interessi maturati solo dopo 5, 10, 15 e 20 anni.

Il rendimento effettivo annuo lordo è dello 0,10% dopo 5 anni, dello 0,20% dopo 10 anni, dello 0,40% dopo 15 anni, dello 0,75% dopo 20 anni e dell’1,50% dopo 25 anni.
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