Poste Italiane ha confermato l’avvio di un’istruttoria da parte dell’Antitrust. Ciò in merito ad una presunta pratica commerciale scorretta nella vendita di buoni fruttiferi postali. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sta cercando di capire se Poste abbia agito in modo corretto informando i clienti sui termini di prescrizione dei loro bfp. Il problema è che in molti a causa della prescrizione dei loro titoli (esclusivamente cartacei) non sono riusciti ad ottenere il rimborso del capitale investito.

Il gruppo ha spiegato, durante l’assemblea degli azionisti per approvare il bilancio 2021, che tra il 2020 e il 2021 sono andati in prescrizione 367 mila bfp circa. Per un totale, quindi, di 404 milioni di euro.

La difesa di Poste Italiane

In merito all’apertura dell’istruttoria dell’Antitrust relativa ai buoni fruttiferi postali, Poste ha spiegato di aver trasmesso all’Autorità una memoria difensiva nonché una proposta di impegni. In quest’ultima non si evince alcuna accettazione degli addebiti ipotizzati dall’Autorità. Matteo Del Fante, l’Ad di Poste, ha spiegato che il gruppo ha sempre agito nel rispetto della normativa vigente. In più ha sempre fornito ai clienti gli strumenti idonei affinché potessero verificare la data esatta della scadenza dei loro buoni fruttiferi postali per evitare la prescrizione. Questi strumenti sono gratuiti e c’è una pagina dedicata sul sito di Poste Italiane con le informazioni. Del Fante ha anche sottolineato che per quanto concerne i bfp prescritti durante il Covid, la loro data di esigibilità è stata posticipata. Parliamo di quelli prescritti tra il 1° febbraio 2020 ed il 31 luglio 2021 che erano esigibili fino al settembre 2021. Tale istruttoria arriva dopo che lo scorso anno il gruppo ha dovuto pagare 14 milioni di euro circa per diverse multe provenienti dalle varie Autorità. Una per abuso di dipendenza economica e l’altra per ravvedimenti di imposte dirette ed indirette.

Il caso è finito anche il tv

Grazie all’Adiconsum Sardegna il caso dei buoni fruttiferi postali prescritti è finito anche in televisione circa un mese fa. L’associazione a difesa dei consumatori ha raccontato la storia di tanti risparmiatori che hanno perso tutti i loro risparmi come quello di una signora di 94 anni. A quest’ultima Poste aveva assicurato che ii titoli in suo possesso continuavano a produrre interessi. O anche del signor Antonio che in previsione della pensione aveva accumulato una discreta sommetta in bfp poi prescritti perdendo tutto. Giorgio Vargiu, presidente Adiconsum Oristano, afferma che se l’Antitrust accerterà che ci sono delle irregolarità sulle pratiche commerciali operate da Poste Italiane in relazione ai buoni fruttiferi postali, allora l’associazione farà causa all’azienda. Cercherà infatti di far avere ai suoi assistiti il denaro investito nei bfp con i rispettivi interessi.
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